Adolescenti tra sport e scuola: Benedetta Zoni racconta la sua esperienza

Sacrificio, determinazione e passione: queste sono le parole d’ordine. In una società dove i giovani sono sempre più pigri e bloccati davanti a dispositivi tecnologici, c’è ancora chi riesce a districarsi tra scuola e sport, più o meno assiduamente. Una tra questi è Benedetta Zoni, 17enne bresciana che da anni pratica nuoto a livello agonistico ed è riuscita a raggiungere traguardi importanti grazie al grande impegno e costanza che dedica a questo sport. Ho deciso di intervistare la giovane, che in data 27 Gennaio mi ha dedicato un po’ del suo tempo per parlare della sua esperienza e dei suoi progetti futuri.

 

 

Da quanto tempo fai nuoto?

I miei genitori mi hanno portato in piscina a Montichiari quando avevo tre mesi e mi hanno praticamente “buttato” in acqua con la mia prima insegnante, Sonia. Da lì non ho mai smesso.

Ti è piaciuto da subito?

No, non mi piaceva: ho tantissime foto di me mentre nuoto piangendo disperatamente. Poi, dopo aver capito che andare sott’acqua mi piaceva, è andato tutto liscio.

Oltre al nuoto, hai provato altri sport?

Sì, ho fatto danza classica e, mentre facevo nuoto, anche ginnastica artistica. Poi ho dovuto scegliere e ho proseguito con nuoto. Danza classica invece non mi piaceva molto.

Hai sempre fatto nuoto a livello agonistico?

Quando si iniziano i corsi, fino ai 6-7 anni si fa nuoto non agonistico; poi gli insegnanti, valutando le potenzialità del singolo atleta, consigliano ai genitori di iscrivere il figlio all’agonismo o di farlo proseguire nei corsi “classici”.

Quando hai affrontato la tua prima gara?

La mia primissima gara è stata a livello non agonistico quando avevo 5-6 anni, ho gareggiato con un 25 m dorso ed è stato un evento abbastanza strano perchè a metà mi sono fermata, mi sono tolta gli occhialini e ho iniziato a salutare mia mamma! Per quanto riguarda l’agonismo, invece, avevo circa 7-8 anni e gareggiavo con la “Propaganda” sempre per un 25 m dorso e mi sono classificata seconda o terza in batteria, non ricordo. Lì avevo già capito che mi sarebbe piaciuto gareggiare.

Hai conseguito dei titoli importanti?

Sì, a livello regionale ho molti titoli, sia da “Esordiente A”, sia di “Categoria ragazzi”, “Categoria Juniores” e “Categoria Cadetti”; a livello nazionale ho conseguito un terzo posto nella staffetta e mi sono sempre classificata tra i primi dieci posti a tutte le altre gare nazionali a cui ho partecipato. Per quanto riguarda i titoli regionali, da “Esordiente A”, quando avevo 12 anni, sono salita sul podio in tutte le gare dei 200 m: al primo posto nei 200 m dorso, al secondo nei 200 m rana, al terzo nei 200 m stile libero; inoltre ho vinto tutte le staffette femminili. In “Categoria”, invece, ho vinto tutte le gare della mia specialità: il dorso.

Oltre a questi titoli, ce ne sono alcuni che consideri importanti per te, come atleta?

Di sicuro la prima volta sul podio italiano non si dimentica: mi ha premiato persino Massimilano Rosolino, che è un mito del nuoto italiano, anche se la mia più grande soddisfazione penso sia stata quando avevo 12 anni, in “Esordiente A”, e per poco non mi sono classificata per gli italiani.

Hai dei progetti molto ambiziosi per il futuro?

Sì, sto cercando di ottenere una borsa di studio per meriti sportivi per poi studiare all’estero, perchè penso che studiare qui in Italia e conciliare con lo sport sia difficilissimo e personalmente non avrei nè risorse economiche nè tempistiche adatte per studiare e nuotare contemporaneamente. Mi piacerebbe andare negli Stati Uniti per le svariate opportunità che offrono e, oltretutto, tre dei miei amici studiano là da alcuni anni, quindi avrei già dei punti di riferimento abbastanza stabili.

Per ottenere queste borse di studio cosa devi fare?

Devo avere dei tempi limite nel nuoto e conseguire un buon punteggio all’esame di maturità, devo fare dei test di inglese per certificare un livello di lingua sufficiente a farmi ammettere in università e tra poco tempo dovrò iniziare a mandare delle e-mail a diversi campus statunitensi per capire quali borse di studio sarebbero disposti a offrirmi.

Tornando al nuoto, come si svolge la tua routine di allenamento?

Quando studiavo a Montichiari, dovevo andare in piscina anche il mattino. Mi svegliavo alle 5:50, mi preparavo e mi recavo in piscina, dove stavo in palestra dalle 7:00 alle 7:40, facevo colazione e poi andavo a scuola fino alle 13:00. Dopodichè tornavo in piscina, pranzavo nel ristorante convenzionato e alle 14:00 ero sul piano vasca pronta ad allenarmi fino alle 17:30.

Perchè prima studiavi a Montichiari? Hai cambiato scuola?

Sì, ho deciso di cambiare indirizzo perchè non lo sentivo mio, attualmente sto frequentando il quarto anno dell’Istituto CAT con indirizzo di Geometra a Leno. La mia routine di allenamento è un po’ cambiata, perchè essendo la scuola più lontana ho tempistiche diverse: il mattino non vado in palestra, ma direttamente a scuola, poi prendo il pullman e da Leno arrivo a Montichiari, pranzo e subito dopo entro in acqua.

Hai gare tutti i weekend?

Sì, nel periodo invernale praticamente sono impegnata tutti i weekend, mentre tra Gennaio e Febbraio ho meno gare perchè, tornata dalle vacanze, inizio un periodo di carico; poi, dopo le competizioni regionali a Febbraio, inizia il periodo di preparazione per gli italiani, quindi non ho nessuna gara.

Per te il nuoto cosa significa?

Per me è una valvola di sfogo. Mi è sempre piaciuto, l’acqua in generale mi è sempre piaciuta. Non riesco a spiegare cosa significhi per me andare in acqua. Mi sento semplicemente me stessa.

Tra dieci anni come ti vedi?

Tra dieci anni avrò 27 anni, quindi mi vedo laureata, negli Stati Uniti, il nuoto sarà ancora parte della mia vita, ma non so se lo sarà a livello agonistico. Comunque mi vedo una donna realizzata.

Che consigli daresti a tutti quei ragazzi che hanno una vita simile alla tua e si trovano al punto di dover scegliere tra scuola e sport?

Premetto che a prescindere dal fatto che una persona sia forte o meno in uno sport, il che conta fino a un certo punto, se quello che essa fa piace e appassiona davvero, si prosegue indipendentemente da tutto. Io consiglierei di scegliere, perchè al giorno d’oggi l’istruzione è importante, di non abbandonare mai la scuola; allo stesso tempo, però, se lo sport piace e ci si sa fare consiglierei di non mollare neanche quello. La chiave di volta sarebbe trovare una soluzione, un compromesso per continuare entrambi.

Puoi raccontare una tua giornata tipo?

Ogni mattina mi sveglio alle 6:30 per prendere il pullman alle 7:10. Arrivo a scuola alle 7:50 e faccio tutto ciò che fa qualsiasi studente. Dopo essere uscita da scuola prendo il pullman per Montichiari, pranzo alle 14:00, alle 14:30 sono sul piano vasca. L’allenamento inizia con il riscaldamento, poi palestra e infine, dalle 15:00 alle 17:30, c’è allenamento in acqua.

Nel momento in cui la mole di studio è aumentata, alle superiori, hai fatto fatica a gestirti?

Ho iniziato la prima superiore in un liceo scientifico, dove il carico di studio è maggiore rispetto alle altre scuole. Arrivavo a casa alle 19:00 circa, dalle 19:30 alle 20:00 completavo i compiti scritti, cenavo e dalle 21:00 all’ 1:00 di notte studiavo. Adesso lo studio in sè è diminuito, ma le materie tecniche sono molte, quindi ho più compiti scritti; ora riesco a finire anche entro le 23:30.

Come sfrutti il tuo tempo libero, quando lo riesci ad trovare?

Il poco tempo libero che ho lo sfrutto leggendo perchè mi piace tanto leggere, mi rilassa. In altri casi esco con gli amici, vado in discoteca quando non ho gare nel weekend, passeggio, vado al lago, a volte vado via nel fine settimana, per staccare un po’.

Sei sostenuta dai tuoi famigliari in tutto quello che fai?

Sì, molto. C’è stato un periodo in cui ho dovuto accantonare il nuoto per un problema alla spalla, avevo un tendine lacerato e sono dovuta stare ferma per un anno. Non è stato facile. Mi mancava così tanto l’acqua che mi facevo tre docce al giorno ed ero stressatissima. Provavo a fare i compiti nel pomeriggio, ma non ci riuscivo, quindi passavo tutto il pomeriggio annoiandomi e la sera dovevo fare ancora tutti i compiti.

Sei mai arrivata al punto di rinunciare al nuoto, perchè troppo stanca o stressata?

No, perchè è una cosa che ho dentro fin da piccola e sono talmente abituata a stare dentro quell’ambiente che non riesco a staccarmici.

Hai una dieta specifica da seguire?

Tre anni fa seguivo una dieta ferrea perchè ero sottopeso a causa dei continui allenamenti e del fatto che spesso ero così stanca da non riuscire a mangiare. Poi quello è stato un periodo particolare per me, perchè i miei genitori si sono separati e quindi ero molto stressata anche a livello psicologico perchè mi sentivo un peso; sono andata da un nutrizionista, che mi segue tutt’ora, ma in maniera diversa perchè adesso sono in forma. Assumo 3500 Kcal al giorno, che sono molte per una ragazza, e la mia dieta è basata sui carboidrati perchè bruciando molte energie devo assumerne altrettante.

Quali sono le tue ambizioni, parlando da “Benedetta 17enne”?

Come “Benedetta 17enne” ambisco a essere felice e ad avere sempre la famiglia al mio fianco.

Per quanto riguarda “Benedetta nuotatrice”, invece?

Spero che “Benedetta nuotatrice” sopravviva nel futuro.

Prima di iniziare una gara, normalmente, esegui dei riti scaramantici?

No. Normalmente, prima di una gara, sono calmissima, al contrario dei miei compagni. Leggo, ascolto musica, parlo, saltello, ballo ma non sono per niente agitata. Addirittura, una volta stavo aspettando che chiamassero il mio nome mentre ascoltavo la musica e mi sono addormentata! Sono stata svegliata da una mia compagna, ma sono riuscita a gareggiare grazie ai giudici, che hanno deciso di aprire una serie supplementare. Alla fine però ho vinto. Nel complesso quindi cerco di rilassarmi e svuotare la mente, a volte medito.

Quando sei sul blocco, pronta a partire, cosa provi?

Adrenalina pura! Poi dipende un po’ da che gara sto per affrontare e da come ho affrontato la preparazione; quando però salto in acqua do tutta me stessa e arrivo alla fine stremata.

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Un commento su “Adolescenti tra sport e scuola: Benedetta Zoni racconta la sua esperienza

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    31 Gennaio 2018 alle 20:25
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    Complimenti. L’intervista ha molte domande tutte ben poste.

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