Il benessere dei lavoratori: il progetto del Team Bonsignori

Nuovo anno, nuova sfida! Con la pandemia, la First Lego League non si ferma, ma soprattutto le idee dei ragazzi non si fermano. Anche il Liceo Bonsignori quest’anno ha voluto partecipare dopo il successo ottenuto l’anno precedente, riuscendosi a classificare per le gare nazionali. Il nostro Team, il Team Wall-E, è formato da dieci ragazzi che stanno lavorando a questo progetto dallo scorso Settembre. Ma innanzitutto, che cosa è la FLL?

La First Lego League è una sfida mondiale per qualificazioni successive di scienza e robotica tra squadre di ragazzi dai 9 ai 16 anni che progettano, costruiscono e programmano robot autonomi, applicandoli a problemi reali di grande interesse generale, ecologico, economico, sociale, per cercare soluzioni innovative.
La manifestazione richiede ai suoi partecipanti di effettuare una ricerca con tutti i criteri caratteristici del protocollo scientifico su una problematica attuale. La First non è soltanto robotica. Oltre ad appassionarsi alla scienza divertendosi, i ragazzi acquisiscono conoscenze e competenze utili al loro futuro lavorativo. Le squadre devono inoltre dimostrare di seguire i valori fondamentali della gara, che richiedono ai ragazzi la capacità di lavorare in gruppo e di rispettare gli altri partecipanti.

FLL 2020: Il Team Wall-E 

Il nostro progetto innovativo: più sport, meno lavoro

L’argomento guida di quest’anno è quello dello sport. A noi ragazzi hanno chiesto di rivoluzionarlo con un progetto che invogli più persone possibile a praticarlo. Analizzando alcuni documentari abbiamo convenuto che i lavoratori, tra 40 e i 54 anni, rappresentano la fascia d’età che pratica meno sport e a cui è possibile praticarlo nei limiti dello sforzo fisico. Dopo vari sondaggi, per capire quali fossero le cause di ciò, molti lavoratori ritengono che il poco tempo sia la principale causa del poco sforzo fisico.

In Italia un dipendente lavora in media 33 ore a settimana, tra le più alte d’Europa,  una media equivalente a 5,5 ore al giorno. Con questi orari eccessivi i lavoratori, rallentati anche da stress e ansia, causano un malfunzionamento, o il rallentamento, dell’intera catena di produzione dell’azienda. La produttività infatti in Italia è la seconda più bassa in Europa con un PIL percentuale di 0,14.

A questo punto abbiamo pensato ad un metodo che invoglierebbe i lavoratori a praticare più sport,  in modo che risulti piacevole senza caricare troppo il lavoratore.

La nostra soluzione consiste infatti in un rinnovamento del piano contrattuale di qualsiasi lavoratore, che andrebbe a sostituire il 6% delle ore di lavoro settimanali e sostituirle con attività fisiche e formative, ugualmente retribuite come se fossero normali ore lavorative. Questo permetterebbe un orario di lavoro più flessibile per il lavoratore, che potrà scegliere e organizzare la propria giornata a piacimento. Mantenendo le stesse ore di lavoro giornaliere, offrirebbe la possibilità di praticare sport o attività formative, come per esempio permettere ad uno studente di continuare i propri studi. Per chi invece ha già completato gli studi, potrà utilizzare le ore interamente per praticare dello sport.

La raccolta dei dati salute

Durante lo sforzo fisico i dati vengono raccolti e inviati ad uno specialista o al medico del lavoro, che potrà analizzarli per fornire indicazioni sul corretto o meno modo di praticare sport e dare quindi consigli su come migliorare. I dati verranno raccolti grazie ad un’applicazione, che offre varie attività che potranno essere eseguite dai dipendenti. Questa applicazione è stata completamente pensata e creata da noi. L’azienda, dopo aver acquisito e distribuito le licenze per l’applicazione ai dipendenti, questi saranno in grado di accedere e creare un account. Successivamente i dipendenti dovranno compilare un questionario relativo all’età, peso e attività fisica, per adattare una tipologia di allenamento ad ogni lavoratore. Creando un account gestito, il direttore potrà osservare in tempo reale il piano di esercizi assegnato ad ogni lavoratore, le ore alla settimana in cui esso deve praticare sport e quando un lavoratore sta eseguendo attività fisica.

Cosa cambia in ambito economico?

Per avere un quadro generale del nostro progetto abbiamo voluto anche verificarne la sostenibilità economica. Il calcolo è stato fatto ipotizzando 1 ora di sport al giorno nella formula contrattuale che prevede 5 giornate lavorative da 8 ore a settimana. Facendo delle ricerche abbiamo trovato che il costo annuale degli infortuni e delle malattie sul lavoro (costi che sono coperti dallo stato) è pari a 105 miliardi annuali, che distribuiti sui 18 milioni di lavoratori dipendenti italiani si trasformano in € 8076 a persona.

Lo stipendio medio annuale lordo di un dipendente è pari a € 29000 stando all’ultimo JP Salary Outlook 2020. A questa somma versata dal datore di lavoro va aggiunto un buon 40% di cuneo fiscale/previdenziale, una somma che ogni datore deve versare allo stato per ogni dipendente in base al suo guadagno lordo, tutto questo per coprire le spese sanitarie.

Facendo delle stime su aziende che hanno già adottato una procedura simile alla nostra (principalmente all’estero) abbiamo ipotizzato che il nostro progetto aiuterebbe ad aumentare la salute fisica e mentale dei lavoratori, andando così ad alleggerire gli infortuni e le malattie sul lavoro del 60%, riuscendo così ad abbassare i costi di questi a 42 miliardi. Gli obiettivi che ci siamo posti sono di abbassare il cuneo fiscale/previdenziale dal 40% a circa il 10%. In questo modo la spesa per l’azienda si abbassa a € 2900 medi annuali per dipendente, permettendo al datore di investire questa cifra per il confort dei lavoratori. Questo comporterebbe quindi ad una diminuzione delle entrate pubbliche di 8700€ per dipendente, che su scala nazionale si trasforma in un perdita di 150 miliardi.

Il guadagno sull’economia

Sempre prendendo come riferimento altre aziende dove già sono state applicate procedure con l’obiettivo analogo al nostro, riteniamo che si possa raggiungere un aumento della produttività del 15%, che si trasforma in un aumento del PIL del 15%, con entrate superiori a 250 miliardi. Per non aggravare sulle aziende, il costo delle ore di sport tolte al lavoro sarà sostenuto dallo stato. Le ore saranno 215 all’anno, che porterebbero materialmente parlando ad una perdita di 3956€ all’anno per lavoratore dipendente, quindi 71 miliardi su scala nazionale.

Tirando le somme il nostro progetto porterebbe con se un’entrata di 63 miliardi per quanto riguarda la riduzione delle spese sanitarie legate al lavoro, un’entrata di 250 miliardi per l’aumento della produttività, una perdita di 71 miliardi per le ore di sport e una perdita di 150 miliardi per agevolare il cuneo fiscale/previdenziale. Il tutto si traduce in un’economia positiva pari a 92 miliardi, che dopo le crisi dovute a questa pandemia può essere molto utile.

Il progetto dal punto di vista del datore

Perché un dirigente dovrebbe perdere ore di lavoro per far eseguire più sport ai propri dipendenti? Lo sport, si sa, fa bene alla salute. Fa bene ai ragazzi come fa bene a qualsiasi persona di qualsiasi età. È dimostrato che far svolgere attività fisica ai dipendenti aumenti la memoria, la creatività e la concentrazione, e quindi la produttività. “Mens sana in corpore sano”. Secondo una ricerca svolta da Sustrans, un dipendente prende in media 4-5 giorni di malattia all’anno, mentre uno che va in bicicletta ne prende in media 2-4. Questo sistema, permetterebbe anche una riduzione dei costi legati alla sanità. Col passare del tempo coprirebbe il lavoro non svolto da un lavoratore in malattia.

Fiduciosi che questo progetto possa essere attuato dallo Stato Italiano in un futuro prossimo, nel mese di Aprile il nostro Team Wall-E affronterà la prima fase di qualificazioni seppur a distanza. Se sei un insegnate e vorresti far partecipare i tuoi studenti a questo progetto, o se semplicemente ne vuoi sapere di più, ti lascio il link alla pagina ufficiale di FLL Italia.

First Lego League Italia – Home Page

Gazzoldi Davide

Gazzoldi Davide

Sono Davide Gazzoldi, frequento la prima liceo all'Istituto Bonsignori. Sono appassionato di animali di vario tipo e tecnologia.

3 commenti su “Il benessere dei lavoratori: il progetto del Team Bonsignori

    • Gazzoldi Davide
      23 Aprile 2021 alle 17:23
      Permalink

      Graziee!

  • Avatar
    13 Agosto 2022 alle 14:15
    Permalink

    Per una vera valorizzazione dell’ambiente, suggerisco che sia molto utile fondare un
    “Parco agricolo del Chiese bassa bresciana” all’interno dei comuni:
    a. Carpenedolo, Acquafredda, Casalmoro, Remedello, Visano e Calvisano,
    b. ideare piste ciclabili
    c. costruire all’interno del fiume varie barriere per il contenimento dell’acqua utile per l’agricoltura soprattutto nei momenti di siccità
    d. i parchi agricoli da prendere come esempio sono vari:
    Parco del Ticino, Parco sud di Milano, Parco del Roccolo di Parabiago etc. etc. …

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