Tra draghi e mistero

Tra draghi e mistero

Come ci comporteremmo se, di colpo, dovessimo trovarci di fronte ad un drago? Oppure su un’isola misteriosa, senza cibo, senza acqua, senza alcun riparo?

Per imparare qualche “stratagemma di sopravvivenza”…basta leggere i tre racconti di tre nostri alunni della classe Prima Media!

Buona lettura!

Logan e il mondo dei draghi

Tanto tempo fa, un ragazzo di nome Logan, viveva in una famiglia molto povera. Un giorno, andò al laghetto dietro casa a prendere l’acqua, ma proprio lì un nuovo ragazzo molto ricco si trasferì e continuò a prenderlo in giro per la povertà. Logan inizialmente cercò di fare amicizia col ragazzo, poiché non aveva amici. Col passare degli anni Logan si stancò di essere preso in giro e andò alla ricerca di un grande amico che lo potesse aiutare.

Un giorno, arrabbiatissimo per l’ennesima offesa subita, senza guardarsi intorno, chiuse gli occhi e  corse senza fermarsi, inciampando in una caverna molto molto profonda. Prese una botta fortissima alla testa e svenne.

Si risvegliò sopra la schiena di un cucciolo di drago che faceva degli strani versi, ma Logan lo lasciò stare e continuò per la sua strada. Per sua fortuna, ad un punto, nella grotta incontrò un goblin che gli chiese di provare una strana pozione che nessuno aveva mai bevuto, e che nessuno, quindi, sapeva l’effetto. Costava due monete d’oro, che erano gli unici risparmi di Logan. Con qualche ripensamento, la comprò.

Ovviamente aveva paura di quello che gli potesse accadere bevendo quella pozione, però, il goblin gli assicurò un aiuto in caso di pericolo: doveva pronunciare una parola “strana”: Dragonland.

Quindi, dopo varie decisioni, la bevve.

Dopo averla bevuta, Logan ebbe una voce molto strana, simile a quella di un drago. Quindi ripensò a quel drago che prima lo aveva aiutato e pensò che quella era la sua unica speranza per avere un amico. Dopo molta strada arrivò dal drago e iniziò a parlare con lui, Logan gli chiese: “Come ti chiami?” e lui rispose: “Mi chiamo Gray Ghost”. Logan gli domandò dove fosse nato e il drago rispose a DragonLand, uno strano universo al di fuori della via Lattea, in cui solo i draghi potevano arrivarci, poiché solo loro sapevano come andarci.

Quindi Logan, dopo questa risposta inaspettata, si stupì e gli domandò perché lui fosse sulla terra e non nel suo paese d’ origine, e lui rispose che era sulla terra perché non aveva amici. Logan allora si stupì e gli disse che anche lui non aveva amici e pure il drago rimase sorpreso e così lo invitò a DragonLand. Tuttavia gli disse che se solo un altro umano, eccetto Logan, fosse entrato a DragonLand, quella terra si sarebbe distrutta.

Dopo queste premesse il drago gli diede le indicazioni per andare a DragonLand. Quindi, silenziosamente, durante la notte seguì le indicazioni che gli diede il drago. All’ inizio Logan era indeciso se andare o non andare, ma poi si decise, perché pensò a tutte le cose che non gli piacevano della sua vita.

Scese e passò attraverso quella buca molto nascosta nel bel mezzo della foresta… ma Gray Ghost lo aveva imbrogliato!! In quella buca, infatti, c’erano solamente trappole mortali e, con la caduta, egli perse la memoria. Logan, però,  si ricordò la parola per farsi aiutare dal goblin; così urlò, ripetendo fortissimo: “Dragonland!!!”

E il goblin, come promesso arrivò, e con la sua magia distrusse per sempre i draghi ed il loro mondo. Da ora quel goblin divenne il vero amico di Logan.

 

(Alessandro Pellini)

 

Il castello di Re Topo

La famiglia di Alex, un bambino di quattro anni, aveva deciso di traslocare. Durante il viaggio in macchina Alex non vedeva l’ora di arrivare alla casa nuova, ma non sapeva che qualcosa di terribile stava per succedere. Ad un certo punto scoppiò un temporale. Si sentivano forti tuoni come tamburi che si preparavano alla battaglia. All’improvviso un fulmine accecante scese sulla terra, colpì una pianta, facendola cadere addosso alla macchina di Alex. I suoi genitori morirono sotto l’albero infuocato; solo il bambino riuscì a salvarsi.

Uscito dalla macchina, si sedette per terra e si mise a piangere fino a quando cominciò a sentire che il terreno tremava per i passi di un gigantesco drago verde e peloso che si fermò davanti a lui e lo fissò. Subito Alex ebbe paura, tentò di scappare, ma il drago lo prese in braccio, lo coccolò, facendolo addormentare in un sonno profondo. Quando Alex si svegliò, si trovò in una caverna buia e silenziosa. Vide il drago e giorno dopo giorno fecero amicizia. Il tempo passò e Alex divenne grande. Un giorno, mentre Alex si trovava a caccia in compagnia del drago, sentì delle voci provenire da dietro degli alberi. Spinti dalla curiosità andarono a vedere e trovarono una bambina e il suo fratellino che piangevano. Alex chiese immediatamente cosa era successo. La bambina rispose con voce singhiozzante:

– Eravamo fuori a giocare, quando abbiamo sentito delle urla provenire dalle nostre case, allora ci siamo nascosti tra i cespugli e abbiamo visto dei topi cattivi sfondare tutte le porte, rubare tutto e rapire i nostri genitori insieme a tutti gli abitanti del villaggio, facendoli diventare schiavi. A capo dell’esercito dei topi ce n’era uno più grosso, che gli altri chiamavano “RE”.

La bambina non aveva ancora finito di parlare quando due grossi occhi si spalancarono e l’albero accanto a loro cominciò a dire che il castello di Re Topo si trovava oltre una barriera infuocata.  Inoltre, per arrivare al suo castello era necessario sconfiggere le cattive guardie del re che avevano le sembianze di enormi formiche dai denti appuntiti. Alex, i bambini e il drago si misero subito in cammino verso la barriera infuocata, pensando a come oltrepassarla. Forse il drago avrebbe potuto volare a cercare l’acqua per spegnere il fuoco, ma mentre Alex rifletteva, all’improvviso il fuoco parlò:

-Se attraversarmi voi volete, questo indovinello risolver dovrete: quale strumento musicale tutti riescono a sentire, ma non riescono a vedere e non riescono a toccare?

Alex rifletté per un attimo e con un sobbalzo gridò:

-LA VOCE!!! Non la si può né vedere né toccare, ma la si può sentire!

La risposta era corretta perché la barriera di fuoco subito si spense immediatamente, permettendo ad Alex e ai suoi amici di passare.

Il secondo ostacolo da superare ora erano le cattive formiche.

Anche questa volta Alex dimostrò intelligenza e astuzia: siccome le formiche sono golose di zucchero, Alex pensò di ingannarle e distrarle, usando una sostanza dolce prodotta dalle piante.

Così, Alex e i suoi amici riuscirono ad entrare nel castello di Re Topo per sconfiggerlo e salvare gli abitanti del villaggio.

Alex ebbe un’idea: voleva aspettare il buio della notte per cercare i prigionieri. Quindi si nascosero tutti all’interno del castello senza far nulla. Quando le guardie e il re furono addormentati, Alex e i suoi amici uscirono dal nascondiglio e riuscirono a liberare i prigionieri. Sembrava che la missione fosse giunta al termine, quando i bambini per l’emozione di vedere la mamma gridarono il suo nome e le guardie si svegliarono.

Solo il drago poté fermare le guardie sputando su di esse fiamme che permisero ad Alex di infiltrarsi nella camera di Re Topo e di conficcargli nel cuore una lunga spada affilata uccidendolo e facendo così finire il suo regno di terrore. Tutti furono felici e contenti.

 

(Rebecca Aroldi)

L’isola misteriosa

Il sole era già calato da qualche ora; io, John Locke, e la mia truppa circa due ore fa eravamo sulla nostra nave, quando all’improvviso un fortissimo temporale ci fece perdere il controllo dell’imbarcazione fino a distruggerla e a spazzarci via. Ora noi siamo qui, su quest’isola, affamati, con la speranza di riuscire a passare la notte senza essere divorati da qualche animale feroce, o qualche mostro che potrebbe vivere su questa montagna di sabbia e di terra nel centro dell´oceano. Il mio aiutante, Edwards, si è appena inoltrato nella foresta a cercare del cibo.

E’ notte fonda quando sento il rumore di passi che si avvicinano pian piano, spaventato mi giro di scatto e vedo una figura scura e, pensando sia solo un sogno, appoggio il capo sul mio cuscino di sabbia e mi riaddormento.

Il mattino seguente Edwards mi dice di non aver trovato nulla da mangiare, nemmeno una noce di cocco. La cosa mi sembra alquanto strana ma mi fido del mio compagno, sperando solo di riuscire a tornare a casa il più presto possibile. Mi dirigo verso il mare dove ci sono i miei compari che stanno discutendo su come ricostruire la nostra nave quando vedo la stessa figura che avevo visto la notte precedente e decido quindi di seguirla cercando di non farmi notare. Comincia così la mia avventura all’interno della foresta e avanzando pian piano vedo alberi secchi e natura arida.

Edwards aveva ragione: non c’era nemmeno una noce di cocco o altro di commestibile.

Impegnato a seguire la figura noto che si è fermata davanti a una ragazza bionda e le stava dicendo qualcosa che non riuscivo a capire perchè troppo lontano. Mentre cerco di avvicinarmi ai due sconosciuti, li vedo venire verso di me, decido però di non scappare come un codardo, ma di rimanere lì ad aspettare. Con orrore vedo arrivare altri uomini, enormi, sento di non avere più scampo, sono in trappola.

Uno di loro estrae una pistola pronto a far fuoco. Proprio mentre lo sconosciuto sta per premere il grilletto…

…sento il regista che dice: “Bravi ragazzi, per oggi abbiamo finito, potete tornare a casa, ci vediamo domani sempre qui, alla stessa ora per girare le ultime scene”.

Così saluto Steven,il regista, prendo le chiavi della macchina e la accendo e mi dirigo verso casa.

(Camilla Buttani)

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