Le favole in classe

Ecco il secondo appuntamento della rubrica “Parole medie”. In questo numero, i racconti presenti sono favole inventate dai nostri ragazzi di Prima media.

Buona lettura!

 

L’esilio della rana

Un giorno una rana che viveva in una comunità di un laghetto, presa dalla noia, decise di divertirsi facendo scherzi e dando fastidio agli altri abitanti. Allora cominciò con uno sgambetto, poi passò alle spinte e pian piano gli scherzi divennero sempre più di cattivo gusto.

“Smettila o ne pagherai le conseguenze!” gli gridò una volta un topo a cui aveva appena fatto cadere tutte le sue mele nel fango. Ma la rana non lo ascoltò.

Dopo qualche giorno gli altri animali del laghetto, stufi dei comportamenti scorretti dalla rana, andarono a lamentarsi dal saggio gufo capo del villaggio.

“Bisogna prendere seri provvedimenti!” Esclamò il gufo.

Allora votarono per esiliare la rana che si ritrovò a vagare nei boschi e avere molta più noia di prima. E oltre alla noia anche fame sete e solitudine.

Questa favola insegna di vivere e lasciar vivere.

(Viola Franceschetti)

 

La tigre e il popolo

In un piccolo villaggio viveva una tigre, che era il capo di tutti gli animali.

Gli animali, visto che la tigre minacciava spesso di mangiarli (cosa che comunque faceva spesso), la servivano tutto il giorno ed erano suoi schiavi, dalla formica all’elefante.

Un giorno, quando ormai la tigre era vecchia, si faceva servire ancora di più; lei se ne stava lì sulla sua collinetta ad aspettare che le venisse portato da mangiare. Un giorno gli animali si erano stancati di servire la tigre e allora decisero che era giunto il momento di farla finita e di ucciderla. Il gufo, però, il più saggio del villaggio, disse che era chiaramente impossibile uccidere la tigre perché lei sarebbe stata molto più forte di loro e non avrebbero fatto una bella fine.

Dopo aver pensato molto, decisero di tenderle una trappola: avrebbero messo un sonnifero molto potente dentro del cibo e glielo avrebbero portato; svenuta, l’elefante l’avrebbe portata in un bosco lontano.

La trappola funzionò e da quel momento tutti gli animali finalmente vissero una bella vita.

La favola insegna che chi tratta bene gli altri sarà ripagato e chi no sarà cacciato.

(Alice Parolini)

 

Il gatto e il topo

Un gatto, che non mangiava da tanto tempo, era in giro per il paese per cercare una preda da poter mangiare. Ad un certo punto vide un topolino e pensò che sarebbe stato un bel pranzetto. Iniziò così a rincorrerlo.

Il topolino quando si girò e vide il gatto che correva dietro di lui capì che lo voleva mangiare, allora iniziò a correre ancora più veloce. Poi gli venne in mente che i gatti avevano paura dell’acqua quindi si buttò dentro un fosso e il gatto non riuscì a frenarsi, finendoci dentro. Chiese al topo di aiutarlo, però il topo gli disse:

“No, non ti aiuto, perché tu volevi fare del male a me!”

Chi fa del male a qualcun altro fa del male a sé stesso.

(Teresa Boni)

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