Giuseppe Todaro e la sua passione per la scrittura

Giuseppe Todaro è un ragazzo catanzarese di ventotto anni. Medico di professione, fin dall’adolescenza ha sviluppato una grande passione per il cinema e le arti figurative. Spinto anche da questi interessi decide di dedicarsi alla scrittura che per lui rappresenta un vero e proprio bisogno. Il suo esordio come autore avviene con ‘Il demone di Praga’, romanzo pubblicato nel luglio 2017.

Come è nata la tua passione per la scrittura? Quando eri piccolo già desideravi diventare scrittore?

Sì, sono sempre stato spinto da mio padre, da cui ho preso una profonda fantasia, a inventare storie. Tutt’ora dovrei avere da qualche parte un quaderno di favole e fiabe che scrissi ad otto anni. Poi per un lungo periodo ho messo da parte la scrittura, per dedicarmi di più alla lettura, cercando di capire i meccanismi per scrivere un buon libro.

Quanti e quali libri hai scritto?

Fino ad ora “Il demone di Praga” è il primo scritto utilizzando il mio vero nome. Circa quattro anni fa ne scrissi e ne pubblicai, sotto pseudonimo, un altro che si chiama “Il sonno”, un romanzetto introspettivo ispirato ad alcune opere di Moravia. È stata una esperienza che mi ha aiutato a capire come funziona l’editoria italiano e che mi ha aiutato a scoprire la mia attuale casa editrice, Lettere animate.

Perché ti piace scrivere?

Scrivere, e ancora di più inventare storie, è un vero e proprio bisogno. Mi lascio influenzare e ispirare da tante cose intorno a me, pian piano si formano nella mia testa dei personaggi e delle situazioni che alla fine esplodono sulla carta. Io non sono altro che uno strumento della mia fantasia.

Da dove trovi l’ispirazione per scrivere i tuoi libri?

Fondamentalmente dall’arte e dal cinema, mie grandissime passioni. Per me un libro è fatto di immagini, esattamente come un film o come un fumetto, per questo mi piace spaziare tra i generi e tra i vari registi, per vedere il loro modo di narrare e provare a riproporlo con la scrittura.

C’è un libro o uno scrittore che ha influito particolarmente sul tuo stile e sulla tua scrittura?

In realtà non c’è un libro o un autore. Ce ne sono tantissimi. Cerco di prendere qualcosa da ogni autore che mi piace, soprattutto italiani. Ti posso fare qualche nome, tra quelli che sto leggendo ultimamente, Faletti e De Cataldo. Ma ci sono anche tanti autori classici, come Bulgakov o Zweig, che amo moltissimo.

Hai mai incontrato difficoltà nella scrittura o nella pubblicazione dei tuoi libri?

Le difficoltà sono sempre tante e si incontrarono in ogni fase di produzione di un libro. Personalmente il mio problema principale è la mancanza di tempo che mi rende spesso incostante e che mi fa perdere il filo stilistico narrativo. Poi ovviamente ci sono una miriade di difficoltà durante la fase della pubblicazione. Oggi, Italia, è sempre più difficile trovare editori interessati agli esordienti, che riescano a fare un buon lavoro di editing e che riescano a spingere il romanzo. Però tutte le situazioni che viviamo sono esperienze formative utili.

Hai intenzione di dedicarti solo alla scrittura o hai anche altri interessi?

Come dicevo prima, la scrittura non è il mio unico interesse. Sono interessato alle arti figurative e sceniche. Sono assolutamente incapace di disegnare e di dipingere e il mio modo per farlo è con la fotografia. Sono per lo più un osservatore e mi piace circondarmi di artisti e registi. In tutto questo c’è il mio lavoro, la medicina, che ovviamente è anche una passione, per quanto particolarmente faticosa, ma spesso mi da’ delle belle soddisfazioni e mi offre anche degli spunti creativi.

Chi ti supporta in particolare nella tua decisione di scrivere libri?

La mia ragazza soprattutto, è stata la prima a cui ho rivelato questa mia passione e mi ha sempre spinto a scrivere. Poi anche alcuni amici, come Giuseppe Longo, che è anche l’illustratore di “Il demone di Praga”.

A chi dedichi i tuoi libri?

Senza dubbio a Silvia, la mia ragazza.

Che consiglio daresti a chi vorrebbe provare a intraprendere il tuo stesso percorso?

Leggete, leggete moltissimo, leggete tante cose diverse e poi scrivete e provate più stili narrativi. Scrivete e cancellate e riscrivete tutto.

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Un commento su “Giuseppe Todaro e la sua passione per la scrittura

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    14 Maggio 2018 alle 20:53
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    SPERO DI LEGGERE IL LIBRO GIÀ DA STASERA.

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