5 scoperte scientifiche del 2017

Anche quest’anno la scienza non ci ha deluso, ecco 5 scoperte che lo dimostrano.

Fine anno significa tempo di bilanci. Il 2017 sarà ricordato come l’anno dei flussi migratori incontrollati verso il Mediterraneo, delle tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord, dell’indipendenza catalana e degli attentati terroristici rivendicati dall’Isis in Europa e in tutto il mondo. Questi fatti allarmati e negativi non sono stati i soli a determinare l’anno, anzi tra le cose positive che si sono verificate durante il 2017 vi sono le scoperte scientifiche; tra le tante importanti ne menziono qui 5:

1. Nuovi orizzonti sul fronte astronomia
In agosto gli astrofisici di tutto il mondo hanno partecipato in diretta alla collisione di due stelle di neutroni e alla nascita di un nuovo corpo celeste: una Kilonova. Tale evento è rivoluzionario non solo perché gli studiosi sono stati in grado di osservarlo con una decina di anni di anticipo rispetto alle previsioni ma anche perché segna l’inizio di una nuova astronomia, detta multi-messaggero, cioè che studia in contemporanea tutte le informazioni fisiche disponibili.

Collisione di neutroni

 

2. Progressi in campo medico
Il 2017 ha visto l’aumento di strumenti di editing genetico, utilizzati per eseguire riparazioni di DNA e RNA, inoltre è stato sperimentato uno dei primi sistemi di utero artificiale in cui alcuni feti di agnello prematuri si sono sviluppati per quattro settimane sopravvivendo senza alcuna complicazione. La speranza è che l’utero artificiale possa essere utilizzato per i neonati prematuri.

DNA

 

3. Altri misteri tra le mura della piramide di Cheope
L’Heritage Preservation Innovation Institute di Parigi ha condotto una ricerca sulla piramide di Cheope a Giza utilizzando dei rilevatori di muoni, ossia particelle che si formano quando i raggi cosmici ad alta energia colpiscono l’atmosfera. Dai dati raccolti i fisici sono stati in grado di intuire l’esistenza all’interno della piramide di due cavità vuote di diversa ampiezza cui è impossibile arrivare e la cui funzione è ancora un mistero.

Piramide di Cheope

 

4. Discussioni su tempi e modalità di uscita dell’uomo sapiens dall’Africa
Il ritrovamento di alcuni fossili umani in Cina risalenti a 70-120 mila anni fa ha messo in crisi la teoria tradizionale secondo cui l’Homo sapiens si è evoluto in Africa e da lì è emigrato, in una singola ondata, verso il continente euroasiatico, 60 mila anni fa. La nuova teoria elaborata prevede che 120 mila anni fa i primi uomini abbiano abbandonato l’Africa lasciando poche tracce genetiche nelle moderne popolazioni, la principale migrazione, quella che avrebbe impresso tracce genetiche importanti sul nostro DNA, sarebbe poi avvenuta attorno a 60 mila anni fa.

5. Nuovi studi sulle api
La ricercatrice Scarlett Howard grazie al suo studio sulle api, presentato alla 35ma conferenza di etologia, a Estroil in Portogallo, è riuscita a dimostrare che le api sono in grado di concepire lo zero come un numero. La ricerca si è svolta in due fasi: nella prima fase le api sono state addestrate a scegliere la piattaforma con un numero minore di oggetti tra le due postogli davanti. Nella seconda fase in una piattaforma sono stati messi zero oggetti e nell’altra solo uno, dal tempo che le api hanno impiegato a fare la loro scelta, maggiore rispetto a quando in una piattaforma erano stati messi zero oggetti e nell’altra più di uno, gli studiosi hanno dedotto che le api posseggono il concetto di zero. Che utilità abbia questa facoltà è per ora incomprensibile.

Ape

 

 

 

 

 

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