Un’estate… in giallo

Ormai l’estate è alle porte e siamo così giunti al termine della rubrica “Parole medie”, per l’anno scolastico 2017/18…

È stato davvero molto bello e interessante selezionare i racconti dei nostri ragazzi; così come è stato appassionante vedere in loro l’entusiasmo e la sorpresa di quando venivano selezionati per il nostro “sBlog”!

Quindi, di nuovo, buona lettura e, adesso, anche buona estate!!!

 

UN NUOVO CASO PER L’ISPETTORE ZEN E IL SERGENTE BRUNO

Il Sergente Bruno e l’Ispettore Zen erano in giro d’ispezione per il paese e discutevano sui casi risolti in passato e su quelli che dovranno risolvere.
La mattina dopo l’Ispettore ricevette una chiamata dal Sergente Bruno: “Ispettore, c’è stato un omicidio alla villa della Duchessa Frossi” – “Alla villa della Duchessa Frossi?” – “Si, ci vediamo lì. Io sono già sul posto” – “Ok, a tra poco, vengo subito”.
Salì in macchina e arrivò alla villa, entrò e trovò il Sergente Bruno nella sala dell’omicidio. Quando arrivò il Sergente Bruno gli disse: “Buongiorno Ispettore, ho delle informazioni sulla Duchessa” – “Ok, mi dica pure” – “La Duchessa era da molti anni che non usciva dalla villa e parlava solo con la servitù. In questo periodo la Duchessa litigava spesso con la servitù e la obbligava a fare i lavori più pesanti per più volte senza motivo” – “Questo può essere d’aiuto per le indagini, grazie Sergente. A proposito, chi è questa signorina?” chiese l’Ispettore al Sergente “Lei è la signorina Emma, una serva della Duchessa”. Allora l’Ispettore iniziò a interrogare la signorina: “Lei sa cosa è successo alle cinque di questa mattina?” – “Alle cinque di questa mattina ho sentito uno sparo e sono corsa qui, dove ho trovato il corpo della Duchessa” – “Lei sa anche dove possiamo trovare il giardiniere?” – “Il giardiniere è andato a fare una riunione molto importante a Milano” – “Ok, grazie comunque”. A questo punto tornarono a casa.
Nel pomeriggio l’Ispettore Zen stava aspettando il Sergente per fargli vedere i filmati della telecamera nella stanza della Duchessa. Trovarono un filmato che raffigurava la scena dell’omicidio, solo che durante lo sparo la telecamera si oscurava completamente e non si vedeva chi aveva sparato. Trovarono anche un altro video in cui la Duchessa litigava con la signorina Emma e il giardiniere Andrew. Allora decisero di andare a cercare indizi nella villa della Duchessa.
Ad un certo punto entrò bruscamente il giardiniere che sembrava stupito dal fatto successo. Ha detto che era tornato da poco da Milano e non aveva notato niente a parte che la Duchessa si ritirava da sola in camera per ore.
All’esterno della villa la signorina Emma cammina velocemente per incontrare l’ispettore. Ad un certo punto si sente uno sparo e la signorina cade a terra. Il sergente e l’ispettore nel sentire lo sparo, escono di corsa, ma all’ispettore viene un’idea.
Corsero dal giardiniere e gli disse che lo avevano scoperto, prima di tutto aveva un buon movente per uccidere la duchessa insieme alla signorina, poi avrebbe ucciso la signorina Emma perché stava andando a confessare. Inoltre non era andato al convegno perché dopo una telefonata, si era informato che il convegno era tra un mese e i suoi stivali erano puliti e quindi non era mai stato nell’orto come lui sosteneva.
Il giardiniere andò in prigione: un nuovo caso risolto per l’ispettore Zen e il sergente Bruno.

(Aurora Frossi; Virginia Frassine; Andrea Parolini; Davide Gazzoldi; Alex Brunello)

 

L’OMICIDIO NASCOSTO (testo teatrale)

Personaggi:

C=Clara; S=Susanna; S.T.=Signor Tedeschi; A=Vicino; P=Polizia


Il signor Tedeschi arriva allo studio delle due investigatrici Clara e Susanna, che fortunatamente si sono trovate insieme per parlare.
Il signor Tedeschi bussa e Clara apre alla porta….
S.T.: Questo dovrebbe essere lo studio delle investigatrici Clara e Susanna.
C.: Sì, è proprio questo; ma chi è lei? E cosa vuole?
S:T.: Sono il signor Paolo Tedeschi e sono venuto da voi per chiedervi se potreste aiutarmi a risolvere un problema.
C.: Si accomodi.
S.T.: Io ieri sera sono andato a casa di un mio caro amico per fare una festa, sono tornato all’alba e ho trovato mia moglie morta davanti alla porta, ho chiamato la polizia, gli ho fatto vedere la vittima, ha preso i rilievi e ha guardato la ferita, sembrava stata uccisa con un coltello.
S.: Ha un sospettato?
S.T.: Si, il mio vicino di casa, è davvero antipatico, la mattina quando andiamo al lavoro ci insulta sempre. Secondo me è stato lui a ucciderla.
S: Ha trovato qualcosa di strano in casa?
S.T.: Si, C’era tutta la casa in disordine con tutti i cassetti aperti, cose dappertutto e alcuni oggetti di mia moglie scomparsi, sembrava come se qualcuno stesse cercando qualcosa. Io però ho messo in ordine la casa perché non riuscivo a sopportare una casa così in disordine. Se volete vi accompagno a casa mia per vedere se trovate degli indizi.
C: Ok, Grazie.  
Arrivati a casa….
S.T: Venite vi faccio vedere.
S.T: Ecco, qua è il punto in cui è stata uccisa mia moglie, io ho provato a cercare il coltello ma non l’ho trovato.
C:Possiamo?
S.T: Sì, sì fate pure, io vado fuori a prendere una boccata d’aria.
C: Ok. Proviamo a cercare il coltello.
S: Io vado da questa parte.
C: Io invece da quest’ altra.
S:Oh guarda qua…droga.
C: interessante, la conserveremo per dopo.
S.T.: Avete trovato qualcosa?
C: No.
C: Io direi di andare a casa del vicino visto che è il sospettato.
S: Buona idea.
S: Lei aspetti qua non si disturbi.
Dal vicino. Bussarono e aprì un giovane ragazzo di 26 anni  
A: Chi siete voi due? e cosa volete da me?
S: Siamo due investigatrici e vogliamo perquisire la sua casa perché il nostro signor Paolo Tedeschi dice che lei è il suo sospettato.
A: A ok fate pure.
C: Grazie.

C: Nessun sospetto per ora.
S: Ma guarda qua: droga e sembra la stessa che abbiamo trovato a casa del signor Tedeschi, allora forse aveva ragione…
C: E guarda qua, nel garage sembra che ci sia qualcosa di interessante, dammi la pila per favore; grazie.
S: tracce di sangue e un coltello molto affilato…interessante.
S: prendiamone un campione così lo esamineremo dopo insieme alla droga.
C: noi dobbiamo andare.
A: Arrivederci.
In laboratorio esaminano la droga e il sangue…
C: Bene, ora siamo giunti alla conclusione che la droga sia quella trovata dal vicino sia quella trovata a casa di Paolo è appartenuta al signor Tedeschi e il sangue è della moglie
S: Quindi vuol dire che Paolo è stato a casa del vicino e se il sangue della moglie è a casa del vicino vuol dire che è stata uccisa lì infatti c’è il coltello.  
C: Ora chiamiamo il vicino e portiamolo a casa del signor Tedeschi
A casa di Paolo….
S: Bene, dobbiamo discutere. La sera in cui è morta sua moglie è andato a casa del vicino?
S.T.: No.
S: Si droga?
S.T.: No.
S: Davvero? Allora perché sia a casa del vicino sia a casa sua abbiamo trovato della droga appartenente a lei?
S.T.: Sì dai, lo ammetto mi drogo e sono andato a casa del vicino perché è un mio caro amico.
S: Ora mi potete spiegare cosa è successo e perché in coltello era a casa del vicino?
S.T.: Sì devo ammetterlo sono stato io ad ammazzarla perché mi ero drogato e sono andato fuori di testa così ho ucciso mia moglie nel garage del vicino.
S: Bene questo spiega tutto.
Adesso chiamo la polizia.

P: Lei è in arresto

(Alessia Lamanuzzi; Martina Nodari; Agostino Ronchi; Paolo Tedeschi)

 


LA CHIAMATA MISTERIOSA

Una mattina il signor Pannelli mentre tornava a casa, ricevette una telefonata dal signor Franchi perché dovevano parlare d’affari.
Franchi, andò a casa di Panelli e iniziò a parlare della crisi dell’azienda. Il signor Panelli un po’ sulle spine iniziò ad incolpare Franchi della perdita di guadagno. Erano passate ormai delle ore, ed era venuta sera, e Franchi decise di telefonare a Pannelli per chiedergli scusa, quando improvvisamente si interruppe la chiamata bruscamente. Allora Pannelli preoccupato chiamò i carabinieri. A casa di Franchi, si vedeva il suo cadavere insanguinato sul petto e sull’addome. Intorno al cadavere, il carabiniere Anna, trovò dei pezzi di vetro con vicino una sostanza verde, che sembrava essere veleno. Il carabiniere Sofia pensò di interrogare tutti i dipendenti dell’azienda, così fecero, ma non trovarono niente di sospetto, allora decisero di interrogare i suoi vicini e parenti. Quando ebbero finito di interrogare tutti i sospettati notarono che soltanto alcuni di essi  avevano qualcosa contro di lui. il signor Pannelli chiamò i carabinieri per sapere cosa avevano scoperto, i carabinieri gli dissero che non c’erano molti presunti colpevoli tra i sospettati.Il signor Panelli voleva aiutarli, ma non sapeva come, perché lui siccome certe volte si ubriacava non si ricordava tutto quello che gli capitava ma soltanto i fatti successi poco prima. Il signor Rossi, uno dei sospettati, chiamò in caserma per comunicare che secondo lui era stato il signor Panelli ad uccidere il signor Franchi siccome lui, quando ha dato l’allarme della chiamata e i carabinieri sono arrivati a casa del signor Franchi, lui era già lì. Il carabiniere Anna e il carabiniere Sophia decisero di esaminare le impronte digitali che trovarono sui pezzi di vetro perché secondo loro non era possibile che fosse stato il signor Panelli ad uccidere il signor Franchi perché era mentre si telefonavano che la chiamata si è interrotta e quindi nel mentre non poteva averlo ucciso.  I due carabinieri dopo aver esaminato le impronte digitali risalirono al colpevole che da quanto sembrava era stato il signor Rossi. Anna e Sophia andarono a casa del signor Rossi e gli spiegarono tutta la faccenda, il signor Rossi negò assolutamente quello che i due carabinieri avevano appena affermato, ma Anna e Sophia ne erano certe poiché le impronte digitali erano le sue, il signor Rossi voleva le prove di queste impronte digitali. Allora il giorno dopo i due carabinieri tornarono a casa sua con le prove delle impronte digitali ed è stato solo in quel momento che il signor Rossi confessò di essere stato lui ad avvelenare il signor Franchi, Sophia e Anna portarono Rossi in carcere ed il signor Panelli diventò il capo dell’azienda.

(Maria Ferrari; Carolina Boni; Marco Panelli; Tommaso Franchi)

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