La scuola vista dai giovani

In questo numero della rubrica Giovani Statistiche, i ragazzi hanno risposto ad alcune domande sulla scuola. In particolare, mi interessava conoscere la percezione che hanno gli studenti di alcune dinamiche tipiche del mondo scolastico, le loro motivazioni a venire a scuola ogni mattina e anche il rapporto con le materie che affrontano.

 

Alcune domande sono un po’ delicate, e ho riflettuto a lungo se pubblicarle oppure no. E la risposta alla fine è stata affermativa. In fin dei conti le statistiche devono aprire con schiettezza una finestra sui pensieri dei ragazzi, piacevoli o meno che siano questi pensieri. Se decidiamo di fare un osservatorio sui giovani, non possiamo poi nascondere, alterare o misconoscere ciò che viene osservato.

 

Ricordo che i ragazzi intervistati frequentano il liceo scientifico, e hanno dai 14 ai 19 anni.

 

Quanto ritengono importante la scuola i ragazzi?

statistiche giovani e scuola

La maggioranza assoluta dei ragazzi ritiene la scuola molto importante, ovvero una risposta di 4 su 5. Il massimo dell’importanza viene attribuito alla scuola dal 24% degli intervistati. Sommando le percentuali di coloro che hanno risposto che la scuola è molto importante (4/5) e importante al massimo (5/5), si ottiene un sorprendente 87% di studenti che ritengono che la scuola sia un luogo necessario alla loro crescita.

 

Conclusione: nonostante i tentativi di discredito che arrivano da più parti, la scuola è ritenuta molto importante dai giovani di oggi (oggi = 31 dicembre 2017).

 

Ai ragazzi piace l’idea di far entrare il digitale nella scuola?

giovani statistiche e scuola

In questa seconda domanda i ragazzi si sono divisi. Avevano una scala da 1 a 5, dove 1 prevedeva che i ragazzi non apprezzassero per niente la didattica digitale, mentre 5 indicava uno studente fortemente orientato al mondo digitale. Ebbene, molti ragazzi hanno risposto che sì, il digitale fa bene alla scuola: la scuola fa bene a modernizzare le sue proposte e aprirsi alle nuove tecnologie. Altri ragazzi invece, a onor del vero il 5%, ha risposto con un secco no, il digitale non fa bene alla scuola. Sono una piccola minoranza, ma esistono.

 

Aggiunta: Una curiosità. Il buon Socrate contestava l’introduzione di nuove tecnologie nella scuola, perchè diceva che non facevano bene alla memoria dei giovani. Quella nuova tecnologia era la scrittura.

 

Conclusione: ai ragazzi il digitale nella scuola piace, sebbene a certe condizioni.

 

Qual è per gli studenti la materia più difficile?

statistiche giovani scuola

I ragazzi ritengono che il latino sia la materia più difficile per loro, seguita dalla matematica e infine dalla fisica. Queste tre materie insieme sono ritenute ostiche dal 60% degli intervistati.

Altre materie, chiamiamole umanistiche, sono considerate più abbordabili, come italiano, filosofia o arte.

Conclusione: forse gli studenti trovano difficili quelle materie (latino, matematica, fisica) che prevedono l’uso di un alfabeto metodologico specifico. Al di là dei contenuti più o meno difficili di queste materie, matematica e latino portano un modo di pensare diverso da quello di tutti i giorni, tra l’altro specchio di un uso del linguaggio diverso da quello di tutti i giorni.

 

Qual è la materia scolastica preferita dagli studenti?

statistiche giovani e scuola

In coerenza col percorso di studi da loro scelto (Liceo Scientifico), i ragazzi hanno votato come materia preferita scienze, seguita da matematica. Al terzo posto troviamo un evergreen, ginnastica, che viene apprezzata in contrapposizione alle lunghe e impegnative mattinate di scuola.

 

Conclusione: sembra esserci una relazione tra materie preferite al liceo e facoltà universitarie con più iscritti in Italia, che sono economia, ingegneria e giurisprudenza (fonte: studenti.it – https://www.studenti.it/le-10-facolta-con-piu-iscritti-in-italia.html)

 

Per quale motivo i giovani vanno a scuola?

Statistiche giovani e scuola

Esattamente, perchè i ragazzi si svegliano presto ogni mattina, prendono i mezzi di trasporto, passano cinque ore sui libri, tornano a casa, altre ore a studiare durante il pomeriggio, e così via, giorno dopo giorno? Insomma, cosa li spinge ad andare a scuola?

 

Nettamente al primo posto i ragazzi hanno risposto che vanno a scuola per affrontare il loro futuro lavorativo. L’equazione “mi impegno a scuola = ottengo un lavoro migliore” è ancora presente nella mentalità dei giovani.

 

Le altre opzioni sono state scelte con più equilibrio: molti vanno a scuola per prepararsi per l’università, mentre altri per la loro crescita come persone.

 

Conclusione: poche persone vanno a scuola perchè obbligate dai genitori.Anche i ragazzi più piccoli (14 anni) hanno risposto con motivazioni più profonde rispetto alle categorie di obbligo o dovere.

 

Come dovrebbe essere un insegnante secondo i ragazzi

statistiche giovani scuola

I giovani hanno risposto ad una domanda che riguarda le loro aspettative circa la figura del docente, una figura importante per la loro crescita. Non è un caso che chiunque, anche dopo tanti anni, si ricordi in modo positivo o meno degli insegnanti avuti durante il percorso scolastico.

 

Ebbene, per i ragazzi l’insegnante ideale dovrebbe avere queste tre caratteristiche: essere appassionato, essere preparato e soprattutto essere motivante.

 

Aggiunta: un aspetto interessante da notare può essere il seguente. La caratteristica che spesso viene invocata dai ragazzi, maggior bontà da parte dei docenti, alla fine è stata scelta da poche persone, circa il 7%. Anche un insegnante emotivo non viene percepito come desiderabile.

 

Aggiunta: la caratteristica meno scelta dai ragazzi riguarda la rigidità. Ma qui bisogna farsi un paio di domande. Il 43% dei ragazzi ritiene che un insegnante dovrebbe essere giusto, ma solo il 5% ritiene che un insegnante debba essere rigido. Come fa un insegnante a essere giusto ma non rigido?

 

Conclusione: i ragazzi sembra che chiedano una cosa ben precisa ad un docente: fammi vedere che sei una persona tosta grazie a ciò che hai studiato. Fammi vedere che hai passione per quello che insegni, e che ne hai così tanta da volerla insegnare anche a chi non ne sa nulla. Insomma, mostrami, docente, che ne vale la pena.

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Leonardo Bugada

Insegno storia e filosofia al Liceo Scientifico Bonsignori.

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