Brescia ha un nuovo museo: padre Piamarta si racconta alla città

Perchè nasce un museo ? Per ricordare, risponderebbero molti, ma non solo. Un museo non è un mero contenitore di cultura, ma acquista valore quando diventa un punto di riferimento per la comunità per raccontare e conoscere il proprio territorio. Il 3 dicembre 2018 nei locali dell’Istituto Artigianelli, prova più che tangibile di ciò che padre Piamarta fu in grado di compiere nella propria vita, è stata inaugurata la casa-museo a lui dedicata. Poche stanze che, però, racchiudono in sé la vita, i fatti e le parole del santo con pannelli illustrativi e immagini dell’epoca.

Nonostante sia nato poche settimane fa il museo si inserisce in un contesto più grande, l’istituto Artigianelli e il sito dell’antico monastero benedettino di San Salvatore e Santa Giulia, patrimonio UNESCO, fondato da re Desiderio nel 753 d. C. Entrambi sono racchiusi da un’unica e alta cinta muraria che si estende da via Musei, lungo via Brigida Avogadro e via Giovanni Piamarta quasi a voler proteggere uno dei cuori religiosi e culturali della città di Brescia. In un luogo dal lungo e prestigioso passato padre Piamarta ha voluto intraprendere un progetto innovativo e allo stesso tempo essenziale per l’epoca, la formazione dei giovani.

 

L’istituto nasce il 3 dicembre 1886 grazie a padre Piamarta e all’aiuto di mons. Capretti, parroco della chiesa di San Cristo in via Giovanni Piamarta, inserendosi nell’ambito della più che millenaria tradizione benedettina e precisamente nel brolo del monastero di Santa Giulia. Il vescovato infatti vedeva in quegli ambienti, ormai ridotti a caserma dagli eserciti napoleonici, la possibilità di restituire alla cittadinanza spazi a fini educativi e religiosi, riappropriandosi, in chiave nuova e innovativa, della centralità di cui avevano sempre goduto. Espressione di un comune desiderio di indicare una strada da seguire per condurre un’esistenza pienamente cristiana sono le formule di San Benedetto “Ora et labora” e di San Piamarta “Pietas et labor” che in questo ambiente sembrano unirsi e completarsi a vicenda. Come spesso ricordava il santo bresciano «si può pregare anche mentre si lavora» e da questo si comprende l’attenzione che egli rivolgeva ai suoi ragazzi nel cercare di insegnare loro un lavoro in vista del futuro. Vari sono i laboratori che fu in grado di creare in quello che oggi è l’Istituto Artigianelli tra cui la tipografia, la falegnameria e l’ebanisteria. Molti degli arredi del museo e dell’intero istituto, tra cui anche un confessionale conservato nel santuario, sono infatti realizzati dai ragazzi di padre Piamarta.

Confessionale realizzato dai ragazzi degli Artigianelli
Confessionale realizzato dai ragazzi degli Artigianelli

L’originalità del santo bresciano risiede però anche nell’aver riconosciuto l’importanza della musica e del teatro nella formazione dei giovani. Un’educazione completa che si rivolge anche a quegli ambiti spesso dimenticati o considerati superflui nella formazione scolastica ricordando come la musica e il teatro allenino la mente e favoriscano la creazione della sensibilità artistica. È questo un esempio dal quale forse ancora oggi avremmo da imparare sia a livello locale che nazionale. D’altronde padre Piamarta ebbe la fortuna di poter annoverare tra i propri cugini Giovanni Tebaldini, al tempo maestro di cappella di Loreto oltre che insigne musicista e direttore d’orchestra. Fu proprio lui a suggerire la formazione di una banda di istituto, a comporne l’inno e a consigliare Diego Porro per la realizzazione dell’organo della chiesa degli Artigianelli.

La lungimiranza di padre Piamarta risiede proprio nell’aver riconosciuto l’importanza dell’istruzione e rivolto l’attenzione ai giovani e ai ragazzi della propria città dando inizio a una straordinaria collaborazione tra la scuola e la comunità. La fondazione della Colonia Agricola di Remedello che presto divenne una scuola altamente specializzata e l’organizzazione del Congresso agrario nazionale, sempre a Remedello con specialisti di tutta la nazione, sono certamente esempi magistrali di ciò che padre Piamarta fu in grado di avviare nella provincia bresciana soprattutto grazie a padre Bonsignori.

La stessa Editrice Queriniana, punto di riferimento per il cattolicesimo lombardo e italiano, nasce entro le mura dell’antico cortile monastico di Santa Giulia nel 1884. Responsabile dell’attività fu don Piamarta che potè intraprendere il progetto della formazione dei giovani in quegli spazi che oggi sono l’Istituto Artigianelli.

Attrezzi per la stampa di volumi dell'Editrice Queriniana
Attrezzi per la stampa di volumi dell’Editrice Queriniana

Molto della città parla ancora di padre Piamarta e spesso i segni del suo operato sono sotto i nostri occhi, basta saper osservare e lasciarsi trasportare dalla sua instancabile volontà e determinazione. Nella città, per la città, con la città potrebbe, dunque, essere il motivo conduttore che ha animato il suo operato.

Grazie alla collaborazione tra la Congregazione della Sacra Famiglia di Nazareth, Regione Lombardia, il Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Centro studi longobardi, la redazione della rivista Brixia Sacra, l’Associazione Ex Alunni e Fondazione Cogeme si è potuto valorizzare gli ambienti della casa di padre Piamarta restituendoli alla città come museo.

 

Stele commemorativa dei benefattori dell'Istituto Artigianelli
Stele commemorativa dei benefattori dell’Istituto Artigianelli

Tra i benefattori da annoverare è importante ricordare Ippolita Zanardelli, sorella dell’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli, la contessa Teresa Gigli in particolare per la realizzazione dell’Istituto Bonsignori, Giuseppe Tovini e Angelo e Marietta Muzzarelli di Palazzolo sull’Oglio. E se tanti sono stati i benefattori a inizio ‘900 altrettanti sono quelli che oggi ogni giorno, silenziosamente, proseguono la tradizione avviata da padre Piamarta senza dimenticare che, come egli diceva, «la gratitudine deve essere la massima virtù del nostro istituto».

Tomba di San Giovanni Battista Piamarta

Un ringraziamento speciale alla dott.ssa Francesca Stroppa per la preziosa collaborazione, disponibilità e competenza mostrata nella fase di raccolta delle informazioni per la stesura di questo articolo.

 

L’articolo vi ha incuriosito ? Se vi siete appassionati alla storia di padre Piamarta non esitate a visitare il sito web www.museopiamarta.it e il museo negli ambienti dell’Istituto Artigianelli di Brescia.

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