Il pensatoio, una realtà tutta da scoprire

Il professor Leonardo Bugada , insegnante di storia e filosofia presso il liceo scientifico Bonsignori, è il fondatore nonché titolare del “Pensatoio”.

Ecco qui riportate alcune domande fatte durante l’intervista per capire meglio la realtà del Pensatoio.

Buona lettura a tutti!

 

Che cos’è il Pensatoio?
Il Pensatoio è una scuola per gli adulti. E’ stata fondata nel 2013 e si trova ad Asola. Organizziamo corsi serali aperti a tutti, con lo scopo di migliorare il curriculum vitae, approfondire la propria cultura personale e stare insieme a tante altre persone. Organizziamo corsi di lingue, di informatica, dicitura e infine di arti e mestieri. Da poco abbiamo anche lanciato un nuovo progetto, Formaly, una piattaforma elearning per fare corsi online.

Chi può frequentare il Pensatoio?
Il Pensatoio è aperto a tutti. L’importante è aver voglia di mettersi in gioco e imparare cose nuove. Ai nostri corsi serali abbiamo avuto giovani delle superiori, così come persone della terza età, che è un’età meravigliosa, una seconda rinascita. E poi quelli che stanno nel mezzo, adulti, professionisti, artigiani, muratori, laureati, donne, uomini, davvero tante persone diverse. Ma il bello è anche questo: incontrare persone nuove con le tue stesse passioni.

Come nacque l’idea di sviluppare questa attività?
Il Pensatoio è nato una sera a cena. Stavo mangiando con un amico, Fabio Moreni, e ci siamo messi a parlare di cosa si sarebbe potuto fare di nuovo ad Asola. Curiosamente abbiamo avuto la stessa identica idea, uno all’insaputa dell’altro: “qua ci vuole un Pensatoio”. E da lì siamo partiti. La risposta della gente è stata subito positiva, segno che c’era richiesta di corsi di formazione. Poi il mio amico ha preso altre strade, e ora il Pensatoio è gestito solo da me.



Che corsi si possono trovare al Pensatoio?
Vanno molto forte i corsi di lingua. Ci teniamo a collaborare con docenti madre-lingua, perché una lingua non è solo il parlato, ma ci sono anche i modi di dire, le sfumature, il tono della voce. Ecco, queste cose le può insegnare adeguatamente o un italiano particolarmente preparato o un madre-lingua.

Tralasciando i corsi principali, come informatica, photoshop o sartoria, che riscuotono un certo interesse, negli anni sono partiti anche corsi non proprio popolari, come corsi di greco antico o di archeologia.

Qual è il corso che ha avuto maggior affluenza di persone?
I corsi più gettonati sono quelli di inglese. Presumo perché ormai non si può più lavorare in un ufficio o addirittura come artigiano, senza avere una base di inglese. Anche i corsi legati all’informatica vanno bene. Un piccolo successo inaspettato è stato il corso di fotografia.

Da quante persone è formato il team del Pensatoio?
Il Pensatoio è formato da me, che preparo le aule, gestisco le iscrizioni, faccio pubblicità ai corsi. E poi dalla vera anima del Pensatoio, ovvero tutti i docenti che con la loro bravura permettono di offrire corsi di alto livello.

Ci sono corsi per ragazzi e adolescenti?
La risposta è che tutti i corsi che proponiamo sono adatti per i ragazzi. Bisogna superare l’idea che lo studio sia quella cosa che si fa a scuola. E bisogna superare anche l’idea che quando si lavora non si studia e viceversa. La dinamica è più integrata di quanto fosse prima. I ragazzi possono fare corsi adatti al lavoro e i lavoratori possono rimettersi a studiare. Tutti ne guadagnano (anche letteralmente) se si formano con continuità.

Cosa può dire il fondatore del Pensatoio per invogliare i giovani a provare questa esperienza?
Posso dire due cose. La prima è che già moltissimi ragazzi delle superiori si sono iscritti ai nostri corsi e si sono trovati bene. E la seconda è che spesso facciamo dei mega sconti per gli studenti, che sappiamo essere sempre volenterosi ma squattrinati.

Sul sito del Pensatoio è riportata la frase “il Pensatoio è cibo per la mente”.

Ci può spiegare meglio il significato di questa frase?
Ho vissuto per un periodo a Londra. Gli inglesi hanno un modo di dire, “food for thoughts”, per indicare qualcosa su cui valga la pena soffermarsi, qualcosa che faccia riflettere. Una frase che mi è sempre piaciuta, perché le idee vanno mangiate, digerite, vissute, devono entrare nella vita e migliorarla. Non è vero che la filosofia sia astratta, anzi in un certo senso è la cosa più concreta che ci sia. Se il tuo pensiero è grande, anche la tua vita è grande. E così ho usato quella frase come motto del Pensatoio. Da noi una persona può trovare cibo per la mente.