Perché il vecchio Fortnite è “morto”

Quando si parla di Fortnite, ormai, si pensa solamente ad un gioco per ragazzini viziati che non hanno rispetto per altri giocatori.

Per nostra fortuna non è sempre stato così, infatti nel 2017 fortnite era il miglior gioco in circolazione, non si parlava di altro.
Ma cosa è successo a questo gioco tanto amato, ma ormai detestato da tanti videogiocatori?

La sua caduta è iniziata dopo la season 4, quando ormai la mappa era stata distrutta dagli eventi programmati del gioco, andando così a modificare alcuni posti d’atterraggio preferiti da molti giocatori.

Questa però è solo una delle cause che portarono alla sua rovina: Infatti un’altro fattore molto importante è che i giocatori non giocavano più per divertirsi con gli amici, ma giocavano per vincere.
Questo non è sbagliato, ma ciò ha creato un’ambiente di competizione molto aggressivo.

Le cause più gravi

La prossima causa è una delle più importanti, ovvero che il gioco introduceva in esso armi o veicoli che andavano a sbilanciare tutto il gameplay (alcuni esempi sono la minigun e il mecha).

Per finire abbiamo i player “toxic”: ovvero i classici giocatori che dopo aver atterrato un’avversario cominciano a ballare.
Non c’è bisogno di dire che dopo aver perso e che l’avversario ci prende in giro è molto frustrante.

Per nostra fortuna il gioco non è mai stato monotono, per questo non si può dire che fosse noioso.

Ultimi, ma non meno importanti sono i bug.
Il gioco è sempre stato pieno di bug noiosi, un’esempio molto comune era quando il pompa infliggeva 9. Questo bug ha quasi rovinato fortnite, perché influiva molto nel pvp ravvicinato.
I bug vennero poi risolti dopo le numerose minacce degli streamer di lasciare il gioco.

Recentemente ho riprovato a giocarci dopo anni, giocando come facevo in season 2.
Senza dubbio il gioco è ben fatto e ancora molto attivo.
Sfortunatamente c’erano persone che hanno rovinato l’esperienza sfruttando dei glitch o bug.
È stato comunque divertente perché ho giocato in compagnia di persone con cui scherzare, anche se non sento più le emozioni che provavo quando ancora era alle sue origini.