La passione per l’informatica, intervista a Bruno Pennati
Ho il piacere di intervistare il Professor Bruno Pennati, da quest’anno docente di informatica con indirizzo stem al Liceo Bonsignori di Remedello.
Che scuola superiore ha frequentato e che facoltà universitaria ha scelto?
Ho frequentato il liceo scientifico Copernico a Brescia, e ho scelto l’università statale degli studi di Milano, inizialmente ho frequentato il corso di sicurezza informatica al polo di Crema, poi sono stato cinque mesi in Erasmus in Svezia e infine ho concluso con informatica a Milano.
Quando ha deciso di intraprendere la strada dell’insegnamento?
Quando un mio ex compagno di università, mi ha detto che l’Istituto Bonsignori stava cercando un insegnante, ho valutato di avere abbastanza tempo per conciliare la mia attività con l’insegnamento e quest’estate ho contattato il preside Angelo Bagossi e ci siamo accordati.
Da cosa è nata questa sua passione?
Principalmente dal fatto che il modo migliore per influire sul futuro del mondo e della nostra vita, consiste nel formare adeguatamente i giovani e quindi spero di poter contribuire, attraverso l’insegnamento, in questo senso.
Preferisce insegnare o lavorare?
Ho difficoltà a fare confronti perchè insegno da poco tempo, ma sono due cose che metterei alla pari, anche se rispetto all’ambito lavorativo, in quello scolastico sono molto più stimolato e la vedo un po’ come una missione di vita.
Come riesce a conciliare l’insegnamento e il lavoro?
Fortunatamente il mio lavoro ha un orario standard quindi lavoro dal lunedì al venerdì otto ore al giorno, e quindi insegno solo il sabato mattina dalle otto alle dieci.
Come vede il futuro dell’informatica?
Lo vedo sicuramente ampio, perchè come dicono alcuni: “il software si sta mangiando il mondo” e sta pervadendo qualsiasi aspetto delle nostre vite. Quindi si può definire una vera e propria rivoluzione.
Per lei l’informatica è un pericolo o un’opportunità?
Ė uno strumento estremamente potente che per il momento viene usato bene ed è potenzialmente neutro; certo è che dipende da come viene utilizzato. A differenza di quindici anni fa, oggi stanno emergendo molti abusi informatici, che mi preoccupano relativamente, poichè nonostante sia una grande opportunità, nella società, l’informatica si sta evolvendo lentamente e le persone stanno ancora imparando ad usarla.
Secondo lei l’informatica è una strada che i ragazzi possono intraprendere?
Sicuramente se è un ambito che piace si, certo è che devono avere un minimo di dimestichezza con i computer, gli smartphone e l’informatica in generale perchè è indispensabile; passare da lì a studiare o lavorare in ambito informatico è una decisione personale perchè è una disciplina come le altre.
Ė contento delle decisioni che ha preso?
Si, sono contento, per ora sta andando abbastanza bene quindi avanti così!