Francesco Di Giulio: un sogno, un’idea, un libro

La sua più grande passione è la scrittura e la voglia di scrivere e di esprimere se stesso è nata nel momento in cui ha iniziato a viaggiare. Francesco Di Giulio, classe 1984, nel 2013 ha iniziato la stesura del suo libro d’esordio ‘La libertà del pettirosso’, pubblicato nel febbraio 2017 da Lettere Animate Editore.

Francesco di giulio

Come è nata l’idea per il tuo libro d’esordio “La libertà del pettirosso”?

Mi sono svegliato una mattina e ho sentito dentro di me il bisogno di imprimere su carta i sentimenti negativi che avevo provato nella notte trascorsa. Ho sognato la tristezza di un bambino recluso e che senza voce urlava la sua innocenza. Ho sognato la cattiveria di uomini che dovrebbero essere nostri amici e confidenti. Preso da questi sentimenti discordanti ho creato un mondo intorno a quel bambino recluso. Ho dato un nome, una storia, gli ho donato la possibilità di esprimersi.

Da dove prendi l’ispirazione per scrivere?

L’ispirazione viene da un’emozione che hai dentro, viene da un atteggiamento di una persona, dalla rabbia che provo quando mi scontro con delle ingiustizie. L’ispirazione arriva guardando un paesaggio, godendo di un momento totalmente silenzioso. L’ispirazione arriva con una passeggiata, o come è successo a me, con un sogno.

C’è qualche scrittore o autore che ritieni essere il tuo punto di riferimento?

Ho letto molto di controinformazione, sicuramente David Icke è stato il giornalista e scrittore che fin da quando avevo sedici anni, ha sconvolto la visione che avevo del mondo. Anche Paulo Coelho ha influenzato la mia voglia di conoscere. E poi Orwell con il fantastico libro “1984” ha ispirato la mia fantasia. Ci sono autori che ti entrano nel sangue e che inevitabilmente aprono la tua mente.

Quanto tempo hai impiegato per scrivere questo tuo primo libro?

Il primo libro è stato scritto molto lentamente. Per mesi mi fermavo, per poi ricominciare e così sono passati circa due anni. È un tempo che ritengo essere abbastanza lungo considerando che è composto da 132 pagine. Nonostante questo, non significa che sia un libro sciapo o mancante di elementi importanti.

Hai riscontrato difficoltà nello scriverlo?

Il componimento di un libro, per me, non è mai stato così difficoltoso. Serve avere molta immaginazione e avere qualche cosa da voler comunicare. Ci sono stati momenti in cui ero bloccato non sapendo come poter continuare un determinato argomento di un certo capitolo. Poi dopo qualche giorno di stallo, tutto riaffiora nella mente e tutto, in maniera dirompente riesce a farti concludere quello che sembrava impossibile.

Qual è l’iter per pubblicare un libro?

Una volta concluso il libro, fatelo leggere ad una persona di fiducia che possa darvi un’opinione più oggettiva del vostro lavoro. Dopodiché inviate estratti del libro alle case editrici che trattano l’argomento del quale scrivete. Un consiglio che do’ è di non accettare mai di pagare o di comprare copie del vostro libro. Penso che che se il lavoro vale, non c’è bisogno di pagare una casa editrice. Così è stato. E sono estremamente felice che il mio libro sia stato pubblicato da una casa editrice seria che ha creduto nel mio lavoro.

C’è un consiglio che vorresti dare a tutti coloro che vogliono seguire la tua strada?

Il mio consiglio è quello di non arrendersi alle prime difficoltà. Mentre scrivevo il primo libro ripetevo a me stesso: se anche una sola persona che io non conosco leggesse il mio libro, tutto il lavoro ed il tempo che ho impiegato nella stesura, nella correzione e nella pubblicazione, sarà ripagato. Così è stato e per me non c’è soddisfazione più grande di sapere che il mio libro è stato letto e apprezzato da tantissima gente. Il sentimento di condividere le proprie emozioni con sconosciuti è qualcosa di unico.  

 

Per leggere la recensione del libro:“La libertà del pettirosso”clicca qui

Per leggere la recensione del libro: “L’anello di Hellcity”. clicca qui

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Un commento su “Francesco Di Giulio: un sogno, un’idea, un libro

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    5 Gennaio 2018 alle 10:45
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    Ho letto il libro di Di Giulio Francesco, molto bello, scritto molto bene, una storia esilarante e verosimile ambientata in un convento, dove i monaci esprimono tutti i loro sentimenti, paure,dubbi e una umanita che sembra
    perduta.

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