Claudio Almici e la sua azienda di mangimi: fare business guardando al futuro

La chiave del successo sta nell’impegno, su questo punto nessuno può discutere. Claudio Almici lo sapeva bene, lui che come molti altri imprenditori bresciani con intuizione, coraggio e voglia di fare qualche anno fa ha dato vita ad un’ azienda di mangimi per cani: “La nuova fattoria”. Partito in piccolo ora i suoi prodotti per i nostri amici a quattro zampe sono venduti nelle fiere di tutto il mondo, perciò chi meglio di lui può essere fonte di consigli per i nascenti imprenditori?  Di questo e della sua attività abbiamo parlato durante il nostro incontro in data 17 Novembre, nato dalla curiosità di sapere per quale motivo un allora ragazzo di 22 anni in provincia di Brescia, precisamente a Ghedi, terra di industrie meccaniche e metallurgiche, decide di costruirsi un futuro puntando sul settore animale.

Di che cosa si occupa la sua azienda?
Nella mia azienda produciamo mangimi per cani dal 1991, all’inizio ci occupavamo solo della commercializzazione di mangimi poi siamo diventati produttori.

Quanti dipendenti vi lavorano?
In totale siamo in undici.

Com’è nata l’idea di creare un’azienda di mangimi?
Tutto è cominciato perché ho visto un’attenzione sempre maggiore nei confronti dei cani diventati ormai animali d’affezione, guardando al futuro ho ritenuto che l’idea di produrre mangimi fosse l’intuizione vincente e da lì sono partito.

Era solo nell’ideazione del suo progetto?
Sì, all’inizio ero solo, poi mio padre ha deciso di aiutarmi e insieme abbiamo creato “La nuova fattoria”.

È stato difficile agli inizi lanciare l’attività?
È stato molto difficile, per i primi dieci anni direi massacrante, poi piano piano siamo cresciuti, abbiamo trovato clienti e adesso lavoriamo il 60% per l’estero, esportando i nostri prodotti in Asia, America e Europa e il 40% per l’Italia. In più vendiamo i nostri mangimi anche in fiere dedicate a cani e gatti sparse in tutto il mondo.

Quanti tipi di mangime producete?
I nostri mangimi in tutto sono 4, ognuno di essi è pensato per una precisa tipologia di cane, abbiamo il mangime per i cuccioli, quello per i cani a riposo, quello per i cani da lavoro e infine un tipo di mangime energetico studiato per i cani che stanno al freddo.

Quant’è la produzione giornaliera?
Ogni giorno produciamo all’incirca 45 tonnellate di mangime, lavorando in tre turni differenti.

In breve come funziona il processo di realizzazione dei mangimi?
I nostri mangimi sono realizzati a circuito chiuso, la materia prima che noi compriamo è trasformata con gli impianti, tutti automatizzati, in modo tale da garantire la massima igiene, successivamente otteniamo il prodotto finito che dopo essere stato stoccato è pronto per essere venduto.

In poche parole quali sono secondo lei gli elementi di forza della sua azienda e perché dovremmo scegliere i suoi mangimi?
Sicuramente la nostra forza sta nell’utilizzare il 90% di materie prime di consumo umano che hanno una buona appetibilità e una buona resa di energia, inoltre il rapporto qualità prezzo è molto buono in quanto riusciamo a contenere tutte le spese di gestione occupandoci in prima persona di fiere e vendite.

C’è una storia particolare intorno al nome della sua azienda?
No, in realtà non è legato a nessuna storia, semplicemente è nato così.

Quali sono i consigli che darebbe ai giovani che vogliono lanciarsi nel mondo dell’imprenditoria?
Il mio consiglio è di avere tanta voglia di fare, ma soprattutto tanto coraggio perché se ai miei tempi bastava la voglia ora non è più così, ora è tutto più difficile e complicato quindi necessario è anche avere accortezza in tutto ciò che si fa.

Se dovesse intraprendere nuovamente il percorso fatto ora nel 2017, come andrebbero le cose secondo lei?
Sinceramente non credo proprio farei l’azienda, adesso chi vuole mettersi in proprio non ha più gli aiuti che c’erano una volta, ciò non toglie che mettendosi d’impegno si possa riuscire a lanciare un’attività, però so per certo che io non mi cimenterei in questo.