Tra design e ingegneria. Il Politecnico di Milano raccontato da uno studente

Qualche giorno fa ho organizzato una visita a Milano con la mia classe quinta. Siamo andati a vedere una conferenza tenuta da Umberto Guidoni, e già che eravamo lì siamo andati a vedere il Politecnico di Milano.

Già perchè questo è periodo di orientamento universitario per i ragazzi più grandi del liceo, perchè l’anno prossimo per loro comincerà una nuova avventura: l’università.

Per orientarci meglio nell’orientamento, ho chiesto aiuto ad un nostro ex studente, Leonardo, che frequenta da tre anni la facoltà di ingegneria energetica al Politecnico di Milano.

Leonardo ci ha parlato di tutto quello che succede al Politecnico, ecco le sue rivelazioni.

 

Si trova lavoro con una laurea in ingegneria al Politecnico di Milano?

Si trova lavoro con una laurea alla facoltà di ingegneria del Politecnico di Milano?

In questo frangente è un’ottima università, perchè crea diverse possibilità di lavoro. Poi dopo uno può portare il curriculum qua durante gli open day, perchè vengono molte grandi aziende a presentarsi qua. In quelle giornate uno può lasciare giù il curriculum alle aziende che gli interessano, aziende di telefonia, molte aziende energetiche, come l’Eni, aziende che producono macchinari. Tutte queste aziende cercano laureati, perchè per fare un progetto serve la firma dell’ingegnere. Non basta essere bravi a disegnare, ma nella realtà per ogni pezzo servono esami, test, collaudi, certificazioni. Devi scegliere bene il materiale Perchè ad esempio un componente di ferro trattato in un certo modo si rompe subito, trattato in un altro non si rompe mai. E l’ingegnere sa la differenza.
Cioè, io magari non la so benissimo [l’intervistato fa ingegneria energetica N.dR.], ma l’ingegnere che si è specializzato in metallurgia sa affrontare perfettamente queste cose.

Quindi ti specializzi. Magari vuoi creare bulloni e sai come devi farlo. A me sinceramente come fare bulloni non interessa, infatti ho fatto l’energetica, non l’ingegneria meccanica. L’ingegnere meccanico è interessato a fare il tubo perfetto, quello con la minor scabrezza possibile e così via.

visita al politecnico da parte dei ragazzi del liceo Bonsignori sul terno
La visita al Politecnico è partita dal mitico trenino

L’ingegnere meccanico è un bresciano quindi, gli piacciono i tubi!

Non ci sono altre domande? La quinta dell’anno scorso era più scazzata. Del resto c’era dentro mia sorella…

 

E’ qua tua sorella?

No, mia sorella è a Parma, sta facendo biotecnologia. Non ho convinto nemmeno lei, però in fondo non sarebbe stata la sua scelta.

 

Leonardo parla ai ragazzi
Un universitario e tanti liceali. Leonardo racconta la sua esperienza.

Poi abbiamo parlato di costi, spese, appartamenti e vita sociale.

Casa, appartamento, stanza. Quanto spendi? E’ vicino all’università? E’ bello o brutto come appartamento? Hai fatto fatica?

Quando ho cercato, ancora il primo anno, siamo venuti su in macchina io e un mio amico a cercare gli appartamenti. Fatica no, avevamo preso un po’ di numeri da internet e avevamo già chiamato da casa. Ne abbiamo trovato uno in zona Bovisa, al prezzo di 400€ a testa, con dentro luce, gas e acqua. Resta fuori da pagare internet, però quella è un’esigenza che abbiamo sentito noi dopo essere arrivati.

 

Avete una stanza a testa?

No. Abbiamo una sola stanza per dormire. Consiglio due stanze, se si hanno le possibilità, perchè dormire separati è un’altra cosa sinceramente. Poi va bene comunque, ci si adatta sempre. E comunque adesso passo del tempo dalla mia ragazza, per cui va benissimo così.

 

Quante ore studi al giorno?

Dipende. Quando faccio le lezioni, se finiscono tardi, dalle 8 alle 18, poi in genere sono cotto e non riesco a fare nulla. Se sono bravo, anche con quel carico, dopo cena studio ancora un’ora e mezza o due. Quando non ho lezioni e devo studiare per gli esami, faccio dalle 8.30 del mattino fino alle 21 di sera. Naturalmente con le pause in mezzo, come il pranzo che dura circa un’ora. Poi la pausa per fare merenda e fumare una sigaretta. Però in teoria sarebbero 8 ore al giorno. Almeno quelle ore bisogna farle, anche di più. Conosco gente che studia fino alle due di notte.

 

Ci sono studenti dall’estero?

Pieno. Vengono molti cinesi per design. Poi quando passeggi si sente parlare francese. Soprattutto inglese. Cioè, non so se sono inglesi, parlano inglese quindi immagino siano inglesi, tedeschi, austriaci, molti asiatici. E soprattutto qui a design hanno creato un polo nuovo, perchè hanno creato uno scambio diretto con una università cinese. Quindi la facoltà si è legata molto a scambi internazionali. Per quanto riguarda l’inglese posso aggiungere che i primi tre anni le lezioni sono in italiano. Per accedere alla magistrale invece serve un certificato almeno B2, perchè le lezioni sono tutte in inglese.

 

Le lezioni in inglese della magistrale sono fatte da prof italiani che parlano inglese?

Non lo so, lo scoprirò! Però penso di si, perchè il professore di ingegneria è chiamato a lavorare negli Stati Uniti, in Sud America, in Asia, quindi i professori devono sapere bene l’inglese.

 

visita al politecnico design da parte dei ragazzi del liceo Bonsignori
L’interno della facoltà di design del Politecnico di Milano

 

Com’è la vita sociale a Milano? Ci sono tante feste universitarie? C’è ancora il famoso aperitivo milanese?

Certo, l’apericena. Comunque si può fare di tutto. A Milano qualsiasi cosa tu voglia fare la puoi fare. Una persona deve essere intelligente e scegliere quando può fare qualcosa e quando invece non può. Perchè una sera posso trovarmi con i miei amici e andare fuori a far festa, ma altre sere uno non può. Questa è una scelta che non si fa da soli comunque, ma viene anche da altre persone, perchè qua sei motivato a studiare dal contatto con gli altri. Cioè di solito se riesci a farti una bella compagnia, gli amici ti portano a studiare, perchè trovi molta gente che ti motiva e con cui puoi competere. Certo, si studia insieme e ci si aiuta, ma tu non vuoi essere l’ultima ruota del carro, sempre a chiedere “dai spiegami questo”, “dai spiegami quello”. Se chiedi qualcosa, anche tu poi devi dare qualcosa in cambio. Poi quando c’è da far festa, si fa festa davvero, aperitivo, si beve qualcosa. Anche se c’è qualche rischio.

 

Come sarebbe qualche rischio, non ci sono i trasporti pubblici che funzionano bene a Milano, senza rischi di perdere patenti e cose varie?

Per i trasporti è comodissimo e in teoria non guidi mai. Ma una volta è capitato che avessi bevuto e nel frattempo si era fatto tardi. E così ho dovuto prendere la Enjoy [macchina a disposizione N.d.R.]. Ma questo non si dice!

Però sì, in teoria i trasporti ti permettono di organizzarti e di spostarti in qualsiasi parte della città tu voglia. Dopo per arrivare da Bovisa ai Navigli ci metti anche un’ora di tram ed è una rottura di scatole. Diciamo che il polo di Bovisa è un po’ lontano dal centro. Diciamo che se vai in centro è per far festa e non ci vai tutte le sere. Poi se ti fai a Bovisa gli amici, puoi uscire qui in qualche bar senza dover andare lontano da casa.

 

Meglio la vita di paese o di città?

Quando torno in paese mi piace tornare, salutare i miei vecchi amici e i miei genitori naturalmente. Diciamo che è un giusto compromesso, mi piace sia stare qua che stare là, è una vita che mi piace così.

 

Abiteresti a Milano per lavoro?

Ci ho già pensato, è la risposta è sì: a Milano per lavoro ci starei. Non so in altre città. A Brescia non sono sicuro che ci abiterei, la vedo un po’ più monotona, è una città diversa rispetto al contesto sociale che c’è qua. A Milano quando esci trovi sempre persone diverse, a Brescia quando vado in piazzale Arnaldo vedo sempre le stesse persone che fanno sempre le stesse cose. Escono per farsi vedere lì. Qua la vedo diversa. Qua uno va in un posto perchè ha voglia di andare in quel posto e se non ha voglia non va. Non va in un posto per farsi vedere dalle altre persone.

 

Hanno l’iPhone gli ingegneri?

Sì… No, non è vero, hanno anche altri telefoni. Però l’iPhone è l’iPhone.

 

Ci sono ragazze a ingegneria?

Poche. Stanno aumentando dai. Però quando sono venuto qua il primo anno, eravamo in 200 maschi e in classe c’erano 10 femmine. Poi dopo dipende anche dalla specializzazione. A ingegneria energetica ce n’è qualcuna in più, anche a ingegneria aerospaziale. A meccanica invece…

 

I campus universitari sono convenienti?

C’è la possibilità di avere una stanza al campus, qua vicino. Penso costi anche qualcosa meno, però non so come funzioni esattamente. Ci sono anche convitti qua a Milano. Però da quello che so il convitto è scomodo perchè hai l’obbligo di rientro entro una certa ora, se arrivi dopo tu non puoi entrare, chiudono le porte e devi stare fuori fino tipo alle 6 di mattina. Al campus sei più indipendente, però non so quanto costi sinceramente perchè non mi sono mai informato. Qua in zona comunque c’è pieno di appartamenti. Bovisa si basa tutto praticamente sull’università. Stanno costruendo molto, però non è il centro di Milano, qua siamo un po’ fuori. Se già ti sposti un paio di chilometri verso il centro, cominci a trovare locali, Macdonald e tutte quelle chicche lì in più. Qua sei in città, diciamo che è comodo per l’università e scomodo per uscire. Per spostarti comunque è comodo, c’è il tram, la metro e il passante ferroviario. Ecco, se esci fuori però non vedi il Duomo. Un mio amico abita a Missori e dalla finestra vede il retro del Duomo. Però per venire qua ci mette 40 minuti, quindi per arrivare alle 8:15 in classe, quando comincia la lezione, si sveglia alle 7. Io da qua mi alzo a 7.45, e vado con calma a piedi.

 

Meglio cercare un appartamento o fare il pendolare in treno?

Si riesce a fare il pendolare da Brescia o addirittura dal paesello?

Dal paese sarebbe difficilissimo, uno a quel punto dovrebbe essere in grado di studiare in treno. Io ci ho provato qualche volta ma è uno studio futile. Da Brescia città ci può anche stare, devi essere bravo a organizzarti con gli orari del treno. Però io devo ancora conoscerlo quello che dopo 6 ore di lezioni di fila, e non sono mica lezioni di filosofia [frecciatina al suo ex docente di filosofia, cioè io N.d.R.], magari sono 3 ore di fisica sperimentale e 3 di metallurgia, dicevo prova te dopo a metterti giù e studiare quando arrivi a casa. Magari uno è bravo e lo fa, io non ci riuscirei.

 

visita al politecnico da parte dei ragazzi del liceo Bonsignori con Guidoni
Durante la giornata, i ragazzi hanno anche assistito ad una conferenza di Umberto Guidoni sulla sua esperienza nello spazio.

 

Qualche spunto sulle possibilità offerte dalle facoltà di ingegneria, design, etc. del POLIMI

Da un punto di vista scientifico ci sono esperienze che vuoi raccontare?

Si possono fare delle belle esperienze scientifiche, perchè dal terzo anno in poi ti fanno fare anche dei progetti. Per esempio qua a Bovisa c’è una galleria del vento, dove hanno testato il modellino dello Juventus Stadium, provando tutte le condizioni del vento, oppure un ciclista professionista può venire qua e fare esperimenti sul casco e altri elementi che devono essere aerodinamici.

Un’altra cosa. Quando ero al liceo non ci avevo mai pensato, ma a ingegneria ho capito una cosa. Tutto quello che fanno i professionisti è specializzarsi in qualcosa. Uno può essere il più bravo del mondo in matematica, ma a parte insegnare devi applicare la matematica a qualcosa di concreto, in una prospettiva ingegneristica. Prendiamo un ponte ad esempio. Non va considerato il ponte tutto intero, ma vanno presi i singoli componenti, anche un trafiletto ad esempio ha bisogno di misure, di test, va disegnato, bisogna capire come scorre il vento e così via. Oppure un motore, devo chiedermi parecchie cose, sul combustibile, sul funzionamento del motore, nei più piccoli dettagli. Insomma io sono giovane ma credo che se uno si chiede queste cose è portato per fare ingegneria. Se uno non se le chiede più di tanto forse non è il suo settore.

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