Bassa bresciana orientale, cosa si cela nelle acque superficiali

A Remedello e non solo, in tutti i diciannove paesi situati nella zona est della Bassa, Chiese inquinato da attività agricola e industriale.

Acque bresciane inquinate

 

Che le acque bresciane siano inquinate non è certo una novità. A Remedello l’ultimo caso di allarme ambientale che chiude “l’Estate nera dei fiumi bresciani” risale al 9 settembre, la causa: il guasto di un’azienda agricola di Dello e il relativo versamento di reflui nel canale. Ma qual è il vero stato delle acque superficiali della bassa bresciana orientale relative al bacino del fiume Chiese? I dati a disposizione sono pochi e non recenti ma dal Rapporto annuale sullo stato delle acque superficiali nella provincia di Brescia, relativo al triennio 2009-2011, è indicato come buono sia lo stato ecologico che chimico delle acque. Oltre a questi dati, sul VAS (Valutazione ambientale strategica) del comune di Remedello condotta nel 2008, sono indicati i principali inquinanti delle nostre acque. Posizione di rilievo hanno gli inquinanti relativi al mondo agricolo e industriale. Nitrati e nitriti, cloruri, fosforo e fitosanitari dovuti rispettivamente all’utilizzo di pesticidi fertilizzanti e antiparassitari, fenoli, composti ad alto livello tossico e infine metalli, tutti sono presenti nei nostri corsi d’acqua. Nel VAS è anche evidenziato il fattore di preoccupazione dato dall’arricchimento d’inquinanti che il Chiese assume scendendo verso valle: per percolazione l’acqua del fiume arricchisce le falde profonde.  Per quanto si pensi che sul nostro territorio lo sviluppo del settore agricolo sia fonte di competitività dal punto di vista ambientale, in realtà campagna o città non c’è differenza: l’inquinamento acquoso persiste.

 

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