Aviaria: allevamenti in crisi

Provincia piegata da grosse perdite. Danni preoccupanti soprattutto economicamente.

 

 

 

 

 

 

 

 

E’ ormai nota la situazione in cui riversano numerose aziende avicole nel bresciano, colpite da una fortissima epidemia di aviaria che le ha estremamente depopolate. Secondo l’Istituto Zooprofilattico l’infezione sarebbe causata dal virus H5N8, rischioso per gli animali, ma non per l’uomo. Nonostante la “strage” non sia di portata catastrofica (al contrario di quella avvenuta nel 2000), i danni restano comunque ingenti e non da sottovalutare. Sono stati infatti abbattuti circa 1 milione di capi, che rappresenterebbero il 10% della popolazione bresciana, con picchi nella località di Alfianello. I danni non sono gravi soltanto dal punto di vista delle perdite di animali, ma anche per quanto riguarda il lato economico. Si calcola infatti un danno di quasi 8 milioni di euro, con soli 15 milioni disposti dalla regione per rifornire gli allevamenti. Ma il problema vero e proprio sta nella gente. Nonostante sia stato verificato che il virus non sia dannoso per la salute umana, si teme che i bresciani possano essere assaliti dal timore di poter contrarre la malattia; di conseguenza, il consumo di carni bianche potrebbe diminuire e allo stesso tempo gli allevatori potrebbero essere messi in difficoltà nel tentativo di riprendersi da questo smacco. E’ quindi importante valutare la qualità dei cibi che scegliamo di mettere sulle nostre tavole, ma è altrettanto importante non farsi condizionare dal cosiddetto terrorismo psicologico causato spesso da supposizioni e affermazioni infondate.

 

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