Wonder, nato per emergere

Augustus Pullman, alias  Auggie  non è un bambino come tutti gli altri: è affetto da una sindrome molto rara che influisce sullo sviluppo del cranio e della faccia. Fin dalla nascita, è stato sottoposto a numerose operazioni  che, oltre alla vista e l’udito, gli hanno donato un viso molto diverso da quello dei suoi coetanei.  Per questo, quando per la prima volta deve iniziare a frequentare una scuola con altri bambini della sua età, sorgono in famiglia numerosi dubbi e paure. Come reagiranno i compagni guardandolo? Riuscirà a farsi accettare? Grazie al sostegno dei genitori e della sorella, Auggie affronterà con coraggio la sfida della scuola media tra soddisfazioni e delusioni. Ma Wonder allarga il discorso anche alle persone che vivono intorno a lui come “pianeti intorno al Sole”. C’è la storia della sorella Via che con la nascita del fratello ha visto diminuire sempre di più le attenzioni dei genitori nei suoi confronti. Il racconto della mamma Isabel che, dovendo seguire Auggie in tutto, ha dovuto rinunciare a finire la sua tesi di laurea e a realizzare il suo sogno di diventare illustratrice di libri per bambini.  E’ un film di emozioni altalenanti: rabbia, stupore, sconforto, ma anche tanta felicità. Il tema della diversità, fondamento del film diretto da Stephen Chbosky,  è una dedica ai ragazzi e dimostra come non ci si può semplicemente nascondere, cadere nell’anonimato: ognuno di noi ha qualcosa che ci differenzia e ci contraddistingue. Auggie con il suo coraggio e la sua simpatia riesce a essere il perfetto portatore di questo messaggio e a dimostrare che ciascuno è “nato per emergere”.

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