La Pinacoteca Tosio Martinengo ritorna a meravigliare e sorprendere la città di Brescia: molti i visitatori durante i giorni di inaugurazione

Sabato 17 marzo 2018, una data che molti cittadini bresciani aspettavano da tempo. Dopo nove anni, infatti, la Pinacoteca Tosio Martinengo riapre i propri battenti, tornando a essere un importante e prestigioso tassello della rete museale della città di Brescia. I lavori, iniziati nel 2009, hanno dato una nuova veste alla Pinacoteca ospitata in piazza Moretto, nei pressi del conservatorio “L. Marenzio” e dell’Auditorium San Barnaba, nel Palazzo Martinengo da Barco.
La storia dell’esposizione ha inizio circa un secolo fa. Lo storico palazzo Martinengo da Barco, risalente al XVI secolo, venne infatti donato alla città da Leopardo Martinengo e nel 1904 divenne sede della pinacoteca bresciana. Varie sono state le donazioni che nel corso degli anni hanno contribuito a ingrandire la raccolta. Fondamentale fu quella di Paolo Tosio che costituisce il nucleo centrale dell’esposizione.
Tra le opere che meritano sicuramente una visita troviamo due dei capolavori di Raffaello, il “Cristo Redentore benedicente” e “Busto di Angelo” chiamato “Ritratto di un giovane” fino al 1912 quando Oskar Fischel, studioso di Raffaello, lo riconobbe come il primo angelo a sinistra della pala con “L’incoronazione di san Nicola da Tolentino” per la chiesa di Città di Castello. Sicuramente un motivo di vanto per la città tanto che Johann Baese, pittore tedesco del XVIII secolo esperto di Raffaello, scrisse nel “Saggio d’una guida per viaggiatori che vogliono approfittare delle pinacoteche d’Italia per perfezionare il loro gusto”: «È un dipinto nato come dal soffio di uno spirito, e che non permette di scordarsi dell’opera».

Altrettanto importanti sono alcuni dei quadri del Moretto (Alessandro Bonvicino), pittore Bresciano del XVI secolo, come il “Cristo in passione e l’angelo”, “Annunciazione” e “Madonna con il Bambino e san Rocco”.

 

La Pinacoteca può, però, vantare nella sua collezione anche i nomi di Francesco Hayez, Antonio Canova, Pitocchetto, Romanino, Giovanni Gerolamo Savoldo e di alcuni artisti stranieri.
Uno scrigno che aspetta di essere scoperto e visitato, ma che ancora continua a rinnovarsi. Infatti, si sta ancora lavorando per recuperare gli ultimi spazi interni, realizzare la copertura del cortile e sistemare il giardino storico. Sarà così possibile valorizzare le opere ancora in deposito. Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di un bar e la copertura della corte interna attraverso una struttura in acciaio e vetro.
Fino al 1 luglio sarà possibile visitare anche la mostra “Tiziano e la pittura cinquecentesca tra Venezia e Brescia” presso il Museo Santa Giulia con un unico biglietto cumulativo comprendente anche il museo Diocesano.
Non resta dunque che munirsi di macchina fotografica e incamminarsi verso piazza Moretto per scoprire il nuovo volto della Pinacoteca.

Avatar

Sblog!

Amministratore del sito.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.