I Robot Badanti: un aiuto digitale per gli anziani
Gli anziani, fonte di saggezza e felicità della nostra vita. Fin dall’infanzia ci hanno accudito, ci hanno trasmesso la loro gioia, ma soprattutto ci hanno istruito con i loro insegnamenti di vita. Purtroppo però alcuni di loro iniziano ad avere problemi fisici, motori e talvolta psicologici; non riescono più ad essere autosufficienti e hanno bisogno di qualcuno che li aiuti e li controlli. Per questo motivo ci sono delle persone che come lavoro vivono insieme a loro e li aiutino nelle cose che prima erano in grado di compiere in autonomia: i cosiddetti “Badanti”. Tuttavia questa soluzione può riscontrare diversi problemi.
Le problematiche
Il primo problema è sicuramente quello economico: infatti una badante a tempo pieno convivente viene a costare più o meno 1500 euro mensili. Certo, ti garantisce un servizio completo, ma per tante persone può essere una spesa considerevole che a volte non è fattibile. Un’altra problematica è quella, giustamente, dei vari diritti dei lavoratori. Infatti ogni badante ha diritto alle ferie e ai permessi lavorativi per esigenze personali. Tutto questo porta a dei giorni o settimane in cui gli anziani restano soli e occorre restare con loro oppure cercare un’altra/o badante per quel periodo. Per questo motivo molte università si sono impegnate per trovare una soluzione più innovativa ed efficace possibile.
I Robot Badanti
Può sembrare strano il ruolo di badante, se svolto da un robot. Ma questi possono svolgere un’infinità di compiti e per questo sono utilizzati negli ospedali, nelle case di riposo e nelle abitazioni. Molte persone però non sono pronte ad accoglierli in casa. Infatti in sondaggio fatto in Europa, è risultato che la maggior parte della gente vieterebbe la presenza di robot nelle abitazioni. Inoltre la metà delle persone avrebbe dichiarato che si sentirebbe a disagio con un automa come coinquilino.
I vantaggi dei Robot Badanti
La presenza di un robot badante però porta con sé numerosi vantaggi:
Il prezzo può variare dai 1000 ai 10000 euro e dura moltissimi anni. Questo può sembrare una cifra rilevante, ma verrà fatta solo in una occasione e nel complesso verrebbe a costare meno della somma dei vari stipendi mensili per una badante.
Un robot non si stanca mai, svolge quindi un lavoro 24 ore su 24, senza mai andare in pausa o in vacanza.
Un robot se efficiente non sbaglia, può creare una routine e garantire un’ampia varietà di funzioni. Ricorda l’orario delle medicine, aiuta ad alzarsi dal letto o dalla poltrona, chiama soccorso in caso di emergenza.
Se dotato di intelligenza artificiale all’avanguardia come ad esempio la Machine Learning, è in grado di interagire con un linguaggio che con il passare del tempo impara e di riuscire a gestire alcune faccende domestiche, come ad esempio preparare i pasti magari in base ad una dieta preimpostata.
La maggior parte di questi può connettersi alla rete per essere sempre aggiornati, per scaricare informazioni e migliorare le proprie attività, nonché quelle dell’anziano.
I progetti di Robot Badanti
Uno dei più grandi progetti riguardanti robot finalizzati per il sostegno degli anziani è sicuramente quello di Caresses, a cui è a capo il dipartimento di Informatica e di Robotica dell’Università di Genova. Caresses è un programma di Intelligenza Artificiale inserito all’interno di Pepper, uno modello di robot già presente in commercio. Questo progetto, partito nel 2017, era specializzato nel creare robot di assistenza dotati di Intelligenza Artificiale culturalmente competenti, ovvero in grado di agire all’identità delle persone anziane con cui interagiva e adattare il proprio linguaggio. Pepper è quindi in grado di chiacchierare, ricordare le cose da fare e di mettere in contatto l’anziano con familiari e personale sanitario.
Su questo progetto sono stati dedicati alcuni esperimenti. Nelle case di riposo nel Regno Unito alcuni robot hanno operato in maniera autonoma per 18 ore divise in varie sessioni. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi, uno con il robot e l’altro senza, ovvero con la cura abituale. I risultati furono molto soddisfacenti. Nel gruppo con il robot la salute mentale dei pazienti è aumentata, mentre in quello senza robot si è ottenuto l’effetto contrario. Vi fu un incremento del benessere emotivo e una leggera diminuzione della solitudine. L’ultimo parametro misurato, e sicuramente il più importante, è stato quello di una percezione positiva verso i robot nei partecipanti.
Un Robot può davvero sostituire un essere umano?
Questa domanda è molto complicata. Sicuramente un robot è in grado di svolgere moltissimi compiti. Ma la cosa che un robot, almeno fino ad ora, non è in grado di svolgere è provare empatia. È vero, grazie alcuni algoritmi è possibile riprodurre emozioni, ma è assai lontano dall’aspetto cognitivo dell’essere umano. La strada è ancora lunga, ma se iniziamo già da oggi, a integrare anche delle piccole tecnologie nella nostra vita quotidiana e ad imparare a interagire con esse, nel nostro futuro saremo capaci di grandi cose, ma quali?