Gli animali del Natale: il Presepe
Nel periodo di Natale tutte le persone, bambini e adulti, allestiscono nelle loro case il Presepe, piccolo o grande che sia. Nel Presepe raffiguriamo molti luoghi diversi, ad esempio dei piccoli villaggi dell’epoca di Gesù, oppure il castello di Erode, ma il luogo più importante è di sicuro la grotta della natalità. Tutti quanti sappiamo cosa dobbiamo mettere nel Presepe, a partire dalla grotta: Gesù, Giuseppe e Maria, il bue e l’asinello, i pastori e le pecore. Ma perché questi animali sono inseriti nel Presepe? Ecco delle leggende che riguardano gli animali del Presepe. Alcune di esse risalgono all’epoca del Medioevo, come risposta a delle domande che a quel tempo non si potevano dare.
Il bue e l’asinello
Affiancano, come raccontano le sacre scritture, il bambin Gesù: come mai?
La storia dell’asinello è molto semplice: si crede infatti che quello che si trovava nella mangiatoia sia lo stesso che accompagnò Maria incinta. Un’altra versione è quella della mula. Questa mula era stanca dei pianti del bambino e del non poter mangiare il fieno nella mangiatoia perché schiacciato dal peso del bambino. Allora iniziò a imitare il bue nel riscaldare il bimbo col suo alito, più per invidia che per un sentimento di pietà, ma le uscì dalla bocca un alito acre e freddo, che infastidì il neonato. Per questo Dio la condannò a rimanere sterile.
Invece pare che il bue fosse un animale gentilissimo, che subito ebbe compassione per il piccolissimo Gesù. Si fece da parte quando la Madonna lo partorì, evitò, nonostante la fame, di mangiare il fieno della mangiatoia così da non infastidire l’infante che lì dormiva e con il suo alito caldo lo riscaldò, tanto che fu benedetto da Dio ad avere il fiato più caldo e dolce di tutto il genere animale.
La gatta e le pecore
Nel Presepe non troviamo soltanto l’asino il bue ma anche molti altri come le pecore dei pastori e la gatta di Maria.
Esiste anche una storiella sulle pecore che visitarono la stalla: si dice infatti che quando le pecore furono nelle vicinanze del bambino, il potere divino sprigionato da esso concesse loro il dono della parola, dono che durò per alcune ore prima di scomparire del tutto.
Nella stalla vi è anche un animale molto comune tra l’uomo ma che nel Presepe è poco famoso: il gatto. Questa storia però è soltanto una leggenda e per questo motivo è poco conosciuta.
Si racconta che nella stalla quella notte vi fosse anche una gatta di specie europea. Questa gatta insieme a Maria diede alla luce dei bellissimi gattini. Maria, intenerita da questo evento, accarezzò la gatta lasciandogli sulla fronte una M, una caratteristica che hanno i felini di questa specie. Questa gatta viene chiamata la gatta di Maria perché in alcuni quadri raffiguranti la Madonna, come le varie annunciazioni e anche alcuni della nascita di Gesù, si vede la presenza di una gatta.