Da dove nascono i sogni?

Nuove scoperte scientifiche sull’origine dei sogni

In uno studio condotto nell’Aprile 2017 un gruppo di ricercatori italiani e americani ha scoperto quali parti del cervello sono impegnate nella vita onirica, cioè dei sogni.La materia grigia di cui sono fatti i sogni proviene da una zona poco esplorata del cervello. Questa porzione si trova superficialmente ed è posta poco sopra alla nuca: i ricercatori l’hanno ribattezzata “hot zone”, cioè zona calda corticale posteriore.

Nella hot zone le onde lente, le quali caratterizzano il sonno profondo, si trasformano in onde rapide, tipiche della veglia. Dopo aver notato questo fenomeno, i ricercatori hanno voluto mettere alla prova la loro scoperta. Analizzando il tracciato dell’elettroencefalogramma di 32 volontari, hanno tentato di prevedere se loro stessero sognando oppure no. Nell’87% dei casi sono riusciti a dire con certezza ciò che era successo. In una notte di sonno si verificano cicli alternati di fasi non Rem e Rem. Quest’ultime sono caratterizzate dal movimento rapido degli occhi. In passato si pensava che i sogni avvenissero solo nella fase Rem, ma successivamente si è osservata una fase onirica anche nella non Rem. Ciò è possibile perché il sogno si sviluppa in modo indipendente dalle due fasi.

La scoperta della hot zone implica almeno due campi che la scienza potrà esplorare. Il primo ammette che un giorno, attraverso un elettroencefalogramma ad alta densità, sarà possibile capire cosa una persona stia effettivamente sognando. Il secondo riguarda applicazioni prettamente mediche: valutare lo stato di coscienza nei casi di coma. Infatti la capacità del cervello di fare esperienza è attiva non solo durante la veglia, ma anche nel sonno. Perciò i sogni possono essere definiti “esperienze in cui la coscienza è attiva”.

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